Gela. Vanno a giudizio a seguito di quanto accadde all’interno del sito di Timpazzo. L’operaio Rocco Iacona, alle dipendenze di una delle società dei servizi, perse la vita. Venne schiacciato da una pala meccanica in movimento. Il mezzo era stato usato per cercare di sbloccare un furgone, impantanato in un’area non di cantiere. Iacona aveva concluso il turno. Le ferite riportate si rivelarono fatali. Il giudice dell’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio per i dieci imputati. Andranno a processo, il prossimo aprile. Si tratta dei referenti delle società che operavano a Timpazzo, degli addetti alla sicurezza e degli ex vertici dell’Ato Cl2, che in quella fase ancora gestiva la discarica. Le accuse vengono mosse a Carmelo Lanzarone, Filippo Indorato, Giuseppe Morello, Nunzio Lipomi, Vincenzo Greco, Sergio Montagnino, Giuseppe Panebianco, Ruben Gianporcaro, Manuela Greco e Daniele D’Aquila. Per la morte dell’operaio è già in essere un procedimento, in corso e in fase dibattimentale. In questo caso, a rispondere di omicidio colposo è l’operaio che manovrava la pala meccanica.
I difensori hanno respinto la richiesta di giudizio, ritenendo che non sussistano elementi per collegare gli imputati all’incidente mortale. Il processo è stato chiesto inoltre dai legali di parte civile, gli avvocati Vittorio Giardino e Carmelo Tuccio, che assistono i familiari della vittima. Sono certi che il decesso avvenne per presunte omissioni sul fronte delle misure di sicurezza. Linea esclusa dalle difese, sostenute dai legali Antonio Gagliano, Angelo Cafà, Maria Licata, Davide Anzalone, Giuseppe Dacquì, Alessandro Geraci, Laura Geraci e Fabio Fargetta. La procura aveva già chiesto il giudizio per i coinvolti.