Operai indotto protestano, “licenziateci!”: azienda attende informativa antimafia

 
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Gela. Una nuova protesta ha bloccato, per diverse ore, l’indotto della fabbrica Eni. Ieri mattina, infatti, davanti ai cancelli dello stabilimento di contrada Piana del Signore, c’erano i quattro operai della cooperativa Nuove strade 2001.

L’azienda edile, già controllata dal gruppo Sultano, è stata rilevata dall’imprenditore Nunzio Ferro.
Da almeno due anni, però, l’attività prosegue a rilento. Intanto, il ramo d’azienda acquistato dallo stesso Ferro ha dato vita alla DF costruzioni stradali.
Le difficoltà sono iniziate quando i funzionari della prefettura di Caltanissetta, in attesa di rilasciare tutte le necessarie autorizzazioni alla società e consentirle di aprire i propri cantieri in fabbrica insieme all’impresa Corima, emisero un’informativa antimafia atipica.
I riflettori dei controlli vennero puntati sulla precedente proprietà e sulle parentele di alcuni lavoratori in forza alla cooperativa.
“Così – spiega Pasquale Di Dio – non si può andare avanti. Non abbiamo avuto accesso neanche agli ammortizzatori sociali. Le banche non vogliono sentire ragioni e ci impongono di pagare le rate dei mutui. Vogliamo essere licenziati. Perlomeno, avremo dei documenti ufficiali”. Insieme a lui, hanno protestato anche i colleghi Francesco Sultano, Massimo Barone e Salvatore Terranova. Il sit in, comunque, ha sortito un immediato effetto: le parti, attraverso la mediazione dei sindacalisti della Filca Cisl Franco Iudici e Nuccio Mangione, hanno raggiunto un’intesa per il licenziamento dei quattro lavoratori. Un’immediata riunione è stata convocata a Palazzo di Città su invito del sindaco Angelo Fasulo, contattato dagli operai.
Adesso, i responsabili della FD costruzioni stradali, attendono nuove risposte dai funzionari della prefettura.
“Abbiamo già firmato un contratto insieme alle società Turco costruzioni ed Edilponti – spiega Ferro – si tratta di una grossa commessa che darà respiro alle nostre casse. Siamo in attesa del via definitivo anche sul piano dell’informativa antimafia. La nuova società, infatti, non ha più alcun tipo di legame con il gruppo dirigente della Nuove strade 2001. Sono stato io stesso ad anticipare diverse mensilità ai lavoratori”.

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