Gela. “Non posso più sostenere economicamente la mia difesa in questo processo e non voglio pesare sull’avvocato che mi rappresenta. Rinuncio ad essere difeso visto che mi è stata rigettata anche l’istanza per l’ammissione al gratuito patrocinio”.
Alessandro Emmanuello, sotto processo davanti ai giudici della corte d’assise d’appello di Caltanissetta perché accusato dell’omicidio della casalinga Grazia Scimè, è intervenuto nel corso del dibattimento che si sta per chiudere.
Ha ribadito, in videoconferenza, di non disporre di alcuna risorsa economica e, così, ha rinunciato alla difesa sostenuta dal suo avvocato Michele Ambra.
I giudici hanno dovuto sospendere l’udienza in attesa dell’arrivo di un avvocato d’ufficio che, a sua volta, ha chiesto un termine per studiare l’intera documentazione. Non è stato possibile, quindi, avviare la discussione in aula.
Emmanuello è già stato condannato all’ergastolo in primo grado proprio per l’omicidio della donna, freddata in piazza Salandra dai killer che avevano come obiettivo l’esponente di una delle famiglie di mafia locali. L’agguato risale al settembre di ventisei anni fa.
I familiari della donna si sono costituiti parte civile con gli avvocati Carmelo Tuccio e Giovanni Cannizzaro. La decisione, adesso, potrebbe arrivare già la prossima settimana.