Gela. I tre imputati, accusati dell’omicidio di Crocifisso Sartania, vanno condannati. Anche dopo la testimonianza del collaboratore di giustizia Rosario Trubia, che era già stato sentito in primo grado, la procura generale è tornata a chiedere condanne per Orazio Rolletto, Cristoforo Palmieri e Carmelo Curvà. Per Rolletto, è stata indicata la conferma della pronuncia, emessa in primo grado dal gup del tribunale di Ragusa, a dieci anni di detenzione. Trent’anni di reclusione, invece, sono stati chiesti per Palmieri e diciotto nei confronti di Curvà. Conclusioni che in realtà erano già state avanzate dalla procura generale, davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Catania. In primo grado, la condanna era stata pronunciata solo per Rolletto, mentre Palmieri e Curvà furono assolti. Le assoluzioni sono state impugnate e la procura generale chiede di ribaltare il verdetto del gup, condannandoli entrambi. In base alle contestazioni, avrebbero tutti avuto un ruolo nella spedizione di morte. Il corpo di Sartania, ventisei anni fa, fu poi dato alle fiamme, in un’area rurale ad Acate.
L’inchiesta dei pm di Ragusa si sviluppò dopo diverso tempo, seguendo le piste di un cold case. I familiari della vittima sono parti civili, con gli avvocati Giovanni Lomonaco e Carmelo Tuccio, che anche in appello hanno insistito per la condanna degli imputati. Le difese, sostenute dagli avvocati Cristina Alfieri e Antonio Gagliano, hanno sempre messo in discussione la ricostruzione dell’accusa, individuando incoerenze anche nelle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia. In aula, si tornerà a fine novembre e toccherà agli stessi difensori esporre le conclusioni.