Gela. Gli annullamenti decisi dalla Cassazione risalgono allo scorso anno. Il prossimo 14 dicembre i fatti che portarono all’omicidio di Crocifisso Sartania ritorneranno davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Catania. I magistrati romani accolsero i ricorsi della difesa per le posizioni di Cristoforo Palmieri e Carmelo Curvà. Venne invece confermata la condanna a dieci anni di detenzione per Orazio Rolletto. Palmieri e Curva’ erano stati assolti in primo grado, dal gup del tribunale di Ragusa. Poi, arrivò la condanna in appello a dieci anni di detenzione ciascuno. La Cassazione annullò con rinvio e di conseguenza si è posta l’esigenza di un nuovo procedimento davanti ai giudici etnei. I resti del corpo di Sartania furono ritrovati in un’area rurale, in territorio di Acate. Il corpo era stato dato alle fiamme. Gli investigatori arrivarono agli imputati sulla base anche delle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia. Secondo gli inquirenti, la vittima pagò il comportamento tenuto nei confronti della consorte. Si ipotizzò comunque un delitto maturato in ambienti vicini alla criminalità organizzata.
I ricorsi per i tre imputati sono stati presentati dalle difese, sostenute dai legali Antonio Gagliano e Cristina Alfieri. Venne invece assolto in via definitiva Carmelo Palmieri (difeso dall’avvocato Flavio Sinatra). Nel procedimento, i familiari di Sartania sono parti civili, assistiti dai legali Giovanni Lomonaco e Carmelo Tuccio. Hanno insistito per la conferma delle condanne. I legali di Palmieri e Curva’ hanno sempre escluso un coinvolgimento degli imputati. I due si dissero estranei ai fatti, già in fase di indagine. L’inchiesta ripartì sulla scorta delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.