Omicidio Minguzzi, la perizia in appello: "Su voce Tasca compatibilità forte"
Il corpo venne ritrovato giorni dopo nelle acque del Po di Volano
Bologna. "Un alto grado di compatibilità". Così riporta la perizia disposta dai giudici della Corte d'assise d'appello di Bologna e formulata da specialisti nella comparazione delle voci. Ci sarebbero quindi "coerenza sistematica nei tratti vocali linguistici" e "compatibilità forte" in relazione all'ex carabiniere gelese Orazio Tasca, a processo per l'omicidio del ventunenne Pierpaolo Minguzzi, ucciso nella zona di Alfonsine, in provincia di Ravenna, ormai nel 1987. Secondo l'accusa, Tasca avrebbe fatto parte del gruppo che ideo' il sequestro del giovane, a sua volta carabiniere di leva, per poi ucciderlo. Il corpo venne ritrovato giorni dopo nelle acque del Po di Volano. Minguzzi faceva parte di una famiglia, titolare di un'azienda di coltivazione di ortofrutta. Chi agi' puntava a un riscatto da 300 milioni delle vecchie lire. Il giovane però venne subito ucciso. Tasca, per gli inquirenti, avrebbe contattato telefonicamente la famiglia Minguzzi. La voce è stata messa a confronto con quella di un'ulteriore telefonata, in un episodio analogo, quando il gruppo punto' al riscatto da un'altra famiglia. In primo grado, l'Assise di Ravenna ha assolto Tasca, insieme agli altri imputati, Alfredo Tarroni e Angelo Del Dotto, a sua volta ex carabiniere. Proprio i giudici ravennati, sulla base di un'altra perizia tecnica, esclusero una corrispondenza di voci che riconducesse a Tasca, nonostante le conclusioni contrarie dei consulenti della procura. L'accusa chiese l'ergastolo per gli imputati, difesi dagli avvocati Gianluca Silenzi, Luca Orsini e Andrea Maestri. Arrivò l'assoluzione, impugnata dai pm. In appello, le indicazioni dei periti delineano invece un presunto ruolo di Tasca. I tre hanno sempre negato di essere coinvolti nell'omicidio Minguzzi. La famiglia del giovane ucciso, fin dall'inizio, segue tutto il procedimento. È parte civile con i legali Paolo Cristofori, Luca Canella e Luisa Fabbri. Parte civile è inoltre il Nuovo sindacato carabinieri (Nsc), con l’avvocato Maria Grazia Russo.
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