Omicidio Minguzzi, i legali della famiglia del giovane ucciso: “Condannare i tre imputati”

 
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Nel corso delle indagini i pm disposero la riesumazione della salma del giovane ucciso

Ravenna. Hanno chiesto, simbolicamente, un risarcimento di un milione di euro, per ciascuno dei familiari di Pierpaolo Minguzzi, il giovane militare di leva rapito e ucciso trentacinque anni fa, nel ravennate. Il corpo riaffiorò, dopo qualche giorno, dal Po di Volano. I legali di parte civile, che assistono la famiglia della vittima, questa mattina hanno esposto le loro conclusioni, davanti ai giudici del collegio penale del tribunale di Ravenna. Hanno ribadito che i tre imputati, l’ex carabiniere gelese Orazio Tasca, l’altro ex militare dell’arma Angelo Del Dotto e l’idraulico Alfredo Tarroni, organizzarono il piano e misero a segno il sequestro, finito nel sangue. Sarebbero stati consapevoli che il giovane Minguzzi non avrebbe mai fatto ritorno dai suoi cari, ma ugualmente chiesero denaro per il riscatto. Il pm della procura di Ravenna Marilù Gattelli ha già chiesto l’ergastolo per i tre coinvolti. Stessa conclusione avanzata dagli avvocati Paolo Cristofori, Luca Canella e Luisa Fabbri, nell’interesse della famiglia Minguzzi. E’ stato fatto riferimento anche ad una provvisionale.

Sulla stessa linea, e quindi per la condanna degli imputati, anche l’Avvocatura dello Stato, costituita nell’interesse del Ministero della difesa, e il legale di un’associazione che rappresenta carabinieri. Secondo gli inquirenti, Tasca fu il telefonista, che contattò la famiglia Minguzzi per ottenere il riscatto, circa trecento milioni delle vecchie lire. Nel corso della lunga istruttoria dibattimentale, si è proceduto anche a perizie foniche, con conclusioni discordanti tra accusa e difesa. La procura ravennate ha concluso per il coinvolgimento dei tre, che in passato sono già stati condannati per un fatto analogo, successivo di poche settimane al sequestro Minguzzi. Nel corso della requisitoria, la scorsa settimana protratta per circa quattro ore, il pm ha posto la necessità della trasmissione degli atti alla procura per valutare la posizione di due carabinieri, che avrebbero rilasciato false dichiarazioni. Non si esclude che già all’epoca ci possano essere state coperture ed eventuali depistaggi. La decisione del collegio penale del tribunale dovrebbe arrivare a fine mese, quando toccherà alle difese concludere. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Luca Orsini, Gianluca Silenzi e Andrea Maestri.

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