Omicidi per prendersi il territorio: ergastoli a Madonia, Emmanuello e Passaro

 
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Gela. Sangue per spartirsi il territorio e imporre il dominio di cosa nostra tra Gela e Niscemi. Dure condanne, così, sono state emesse nei confronti di alcuni storici affiliati ai gruppi di mafia locali.

Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Catania ha imposto due ergastoli al boss Giuseppe Madonia, ritenuto colpevole sia dell’omicidio di Paolo Nicastro, ucciso a Niscemi nel luglio di ventitrè anni fa, che di quello di Salvatore Campione, trucidato due mesi dopo.
Per la morte di Nicastro, ancora, trent’anni di reclusione sono stati comminati a Salvatore Calcagno, Raimondo Romano e Pasquale Trubia, quattordici anni è la pena imposta a Giancarlo Giugno. L’uccisione di Salvatore Campione è costata l’ergastolo anche a Nunzio Emmanuello e Giovanni Passaro. Dicotto anni di detenzione, infine, sono stati decisi per Vincenzo Russo, ritenuto componente del commando che cercò di uccidere, nell’agosto del 1991, sia Salvatore Calcagno che Antonino Pitrolo.
Le indagini condotte dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catania e dagli agenti della mobile di Caltanissetta scaturirono dalle dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia. Gli affiliati sono stati giudicati con il rito abbreviato.

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