Gela. Un approccio diverso, rivoluzionario a suo modo, per affrontare il tema della violenza di genere fuori dalla retorica celebrativa della Giornata internazionale del 25 novembre, scavando fino alle radici di un fenomeno che nasce dove meno te l’aspetti, tra le mura domestiche o tra i banchi di scuola, in maniera inconsapevole e silenziosa.
È questa l’essenza dell’evento organizzato da Denise Romano, Giorgia Albini e Mariachiara Cascino, del gruppo dei Giovani Democratici cittadino che, grazie all’aiuto di esperti e al racconto di alcune testimonianze, ha affrontato il tema spinoso della cultura patriarcale, vera origine della violenza di genere.
Al tavolo dei relatori si sono alternati la stessa Mariachiara Cascino con un suo attento excursus sul paygap, la differenza di trattamento legato al genere sui luoghi di lavoro, la psicoterapeuta Sara D’Amaro che ha parlato di Revenge Porn attraverso il racconto di alcune testimonianze e la psicologa Antonella Amato che ha illustrato l’influenza dei pregiudizi di genere già a partire dai banchi di scuola.
Tra gli ospiti anche la scrittrice gelese Marina Di Dio, autrice del libro “Marina F.”, che ha parlato dell’effetto lenitivo della scrittura e del racconto nei casi di violenza.
Inevitabile in un evento che ha affrontato il tema della violenza di genere a 360 gradi, confrontarsi anche con testimonianze di vita reale, raccontate con emozione da Denise Romano e dalla stessa psicologa Sara D’amaro. In tutte le testimonianze raccolte in forma anonima dai Giovani Democratici emerge un unico filo rosso, si denuncia ancora troppo poco, spesso perché molti colpevoli continuano comunque ad agire impuniti.
Un tema, quello legislativo, affrontato da Giovanna Cassarà, legale che spesso si è occupata di cause di violenza di genere.
Un modo alternativo per parlare a viso aperto di cultura patriarcale toccando le corde più profonde di chiunque, a prescindere dal genere di appartenenza. Un evento per e non contro come sottolineano gli stessi organizzatori.
Che stupidaggini massoniche. La verità è che si vuole distruggere la famiglia tradizionale.