Ogni pietra ha una storia da raccontare: il Castelluccio di Gela e la sua curiosità poco conosciuta
Scopri il Castelluccio di Gela: fortezza medievale, pietra gessosa e mille segreti... una meraviglia da esplorare nel cuore della Sicilia!

Un’altura di gesso a pochi chilometri da Gela cela il Castelluccio, un’antica costruzione medievale "salvata" dal tempo, dalle leggende e dal fascino. Questa fortezza sveva incarna secoli di potere, abbandono e mistero, un luogo ideale per appassionati di storia e geologia.
Origini e architettura: un gioiello su base gessosa
Il Castelluccio sorge su un’altura di calcarenite gessosa, costruito – pare – dai Normanni o dai Conti di Butera già nel 1143 quando Simone di Butera lo donò all’abate del Monastero di San Nicolò l’Arena.
La struttura ha pianta rettangolare, con mura spesse e due torri gemelle che ancor oggi svettano sulla collina di contrada Spadaro.
Lo stile è essenziale e massiccio: blocchi di calcare bianco affiancati da calcarenite gialla, nessuna decorazione per esaltare il valore difensivo della fortezza.
Funzioni, abbandono e tesori nascosti
Non era un castello per guarnigioni numerose, ma piuttosto un palazzo fortificato pensato come presidio territoriale. Situato a circa 10 km da Gela, dominava le vie di comunicazione tra la costa e l’entroterra.
Abbandonato verso il XV‑XVI secolo, passò dai Savoia agli Aragona e infine alla Corona aragonese. Oggi è formato da ruderi suggestivi: resti di cisterna, una cappella scavata nella roccia e perfino ambienti di stalle e armeria ricostruibili tramite lo scavo.
Curiosità: le ombre e il “tesoro perduto”
Fino a tempi recenti, i contadini giuravano di aver visto strane ombre notturne aggirarsi tra le mura, attribuite a presunti guardiani del tesoro perduto della castellana.
Nonostante queste narrazioni, nessun forziere né documento scritto ha mai confermato la presenza di alcuna ricchezza nascosta.