"Nuove tecnologie Eni passano da Gela e Ravenna", Descalzi: "Poi le lanciamo in giro per il mondo"
Roma. Dopo la recente inaugurazione della nuova green refinery, nello stabilimento di contrada Piana del Signore, è stato l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi a ribadire la centralità del...
Roma. Dopo la recente inaugurazione della nuova green refinery, nello stabilimento di contrada Piana del Signore, è stato l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi a ribadire la centralità del sito locale e di quello di Ravenna. Per il manager, sono due poli fondamentali, anche di ricerca. “L’Italia è diventato per noi, non più un centro di produzione petroliera ma un centro di produzione tecnologico importantissimo. Tutti i nostri centri di ricerca sono in Italia – ha spiegato nel corso degli “Eni award” – i ricercatori sono in Italia e tutte le tecnologie proprietarie che abbiamo sviluppato le abbiamo sviluppate in Italia, le implementiamo a Gela o a Ravenna e poi le lanciamo in giro per il mondo”. Il sito locale, quindi, viene ritenuto strategico per l’applicazione immediata delle nuove tecnologie della multinazionale.
“Il gruppo ha investito un miliardo di euro sulla ricerca pura, ai quali si aggiungono altri tre miliardi per tutti i progetti che vanno dalla riduzione della Co2 all’economica circolare”. Conclusioni illustrate dai manager locali del gruppo, anche durante l’inaugurazione della nuova raffineria per i carburanti sostenibili. “Stiamo offrendo un prodotto che non è più oil & gas ma un prodotto di grandissima trasformazione reale – ha concluso – perché abbiamo non solo le tecnologie ma anche le applicazioni. E’ chiaro che stiamo attirando l’attenzione delle università, degli studenti, dei futuri ingegneri, chimici, geologici e biologi. Un patrimonio di giovani laureati che si sta interessando a questa nuova Eni che sta nascendo”.
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