Gela. Per la sesta volta in stagione un calciatore del Gela subisce tre giornate di squalifica. Troppe, a prescindere poi se sulla propria strada trovi un direttore/direttrice di gara… diciamo non in giornata per usare un eufemismo. Così come prevedibile ecco le tre giornate di squalifica per Simone Brugaletta, reo, secondo la signora Caterina Vitulano di Livorno, di aver colpito con un pugno al volto l’avversario. Le immagini tv (purtroppo non ammessi come prova) dimostreranno invece che Brugaletta ha spinto l’avversario con una manata al volto dopo essere stato colpito al fianco da Artistico. Tre turni anche per Chidichimo. Una per recidività in ammonizioni e due per aver offeso la direttrice di gara. Squalificato fino al 7 marzo anche il ds Giovanni Martello.
In passato era già successo in ordine a Moi, Campanaro, Polito e Bruno. Se non è record poco ci manda ed il segnale che i calciatori in campo vanno forse anche il normale agonismo. I giocatori del Gela non sono cattivi ma plateali nelle loro forme di protesta o nei falli. Un atteggiamento da correggere seppur l’impressione è che sia troppo tardi. Meno male che la rosa adesso è più ampia e le assenze possono essere colmate. Contro l’Isola Capo Rizzuto gli squalificati sono tre. Oltre ai due di oggi sconta l’ultimo turno Bruno.
Questione stadio. Sul tavolo dell’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Melfa c’è una prima ipotesi di spesa per sistemare le due campate non a norma. Adesso occorre reperire i fondi e affidare i lavori. Il club è in crisi perché molti sponsor con la tribuna chiusa intendono recedere dal contratto. Un danno non indifferente, già stimato in oltre 30 mila euro. Che di questi tempi non sono bruscolini…