Nuova Icom, operai davanti uffici Eni: "Azienda dismette il cantiere e non sappiamo cosa accadrà"

Questa mattina, nel tentativo di accedere in bioraffineria, gli operai si sono accorti di avere i badge disattivati

09 ottobre 2025 11:31
Nuova Icom, operai davanti uffici Eni: "Azienda dismette il cantiere e non sappiamo cosa accadrà" -
Condividi

Gela. Da inizio settimana, i lavoratori della Nuova Icom, azienda sarda che opera nell'indotto della bioraffineria Eni, sono ancora più preoccupati per il loro futuro occupazionale. La società, da agosto, tra cassa integrazione ordinaria e ferie obbligatorie, non ha più riavviato l'attività nel sito locale, nonostante il contratto quadro metalmeccanico. Questa mattina, nel tentativo di accedere in bioraffineria, gli operai si sono accorti di avere i badge disattivati. "Sappiamo soltanto che tre operai, pare arrivati direttamente dalla Sardegna, stanno effettuando attività per dismettere il cantiere. Si starebbe procedendo a rimuovere quello che abbiamo lasciato ad agosto, da quando non siamo più stati messi nelle condizioni di rientrare. Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione dall'azienda - spiegano i lavoratori che si sono radunati davanti agli uffici di Eni - non sappiamo cosa ci accadrà. Da agosto, veniamo pagati per non lavorare. Probabilmente, l'azienda non ha più interesse a proseguire e noi che fine faremo? Non siamo stati contattati neanche per procedere a caricare quello che c'è in cantiere. Hanno preferito far arrivare personale dalla Sardegna". Per i dodici lavoratori locali, da anni impegnati nell'indotto della multinazionale, "si dovrebbe fare chiarezza su ciò che sta accadendo". "Pensiamo che anche Eni debba perlomeno verificare dato che la Nuova Icom ha un contratto in essere", aggiungono. Agenti di polizia sono pervenuti sul posto e gli operai hanno esposto la situazione. Dalla Nuova Icom, nonostante il tentativo di avere un riscontro, a oggi non sono pervenute risposte.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Quotidiano di Gela