Modica. Hanno violato la legge che vieta di dare in subappalto dei lavori senza preventiva documentazione. Una accusa che però il giudice monocratico del tribunale di Modica ha ritenuto insussistente, decretando l’assoluzione per tutti gli imputati.
Verdetto assolutorio per l’imprenditore Salvatore Emilio Greco di Gela, coimputato insieme a Filippo Steno, allo sciclitano Pinuccio Carnemolla, e ai vittoriesi Benedetto Bordonaro e Cesare Di Paola, tutti difesi dagli avvocati Alessandro Agnello, Gabriella Olivieri, Bartolo Iacono e Giorgio Terranova. Il tribunale della Contea li ha tutti assolti perchè il fatto non sussiste. Il pubblico ministero, Diana Iemmolo, aveva chiesto la condanna a sei mesi e trentuno mila euro di ammenda ciascuno e la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica. L’accusa per gli imputati era di aver violato la legge antimafia sugli appalti. Nello specifico si trattava di appalti riguardanti la discarica di San Biagio a Scicli, per opere di sbancamento e di noleggio mezzi. L’appalto era stato aggiudicato all’impresa consortile San Biagio di Gela il cui titolare era Salvatore Emilio Greco, Bordonaro era il consulente tecnico dell’azienda mentre Carnemolla si occupava di gestire tutte le attività di cantiere. I fatti si riferiscono al dicembre del 2005. L’azienda aggiudicataria aveva ceduto in subappalto, stipulando un contratto di noleggio ad una seconda società, la Ipotep. Questo incarico, secondo l’accusa, fu stipulato tra le parti senza che ne fosse data comunicazione agli organi competenti proprio come prevede la legge antimafia sugli appalti. Da qui l’inchiesta e il processo.