Non troverai nulla di simile: il borgo nisseno con un nome antico inverosimile

Tra le colline di Caltanissetta, un borgo dal soprannome particolare con pochi abitanti custodisce storia, fede e sapori autentici!

A cura di Redazione
11 agosto 2025 19:00
Non troverai nulla di simile: il borgo nisseno con un nome antico inverosimile - Foto: Alessandro Miccichè/Wikipedia
Foto: Alessandro Miccichè/Wikipedia
Condividi

Un borgo senza tempo tra le colline siciliane

Incastonato tra le colline della provincia di Caltanissetta, Borgo Santa Rita è una piccola frazione dove il tempo sembra essersi fermato. Conosciuto un tempo come Borgo Pisciacane, prende il nome dal vicino monte su cui sorge come una sentinella di pietra, vigile e silenziosa. La vita scorre lenta, scandita dai ritmi della natura e dalle attività agricole che ancora oggi rappresentano il cuore pulsante della comunità.

Con pochi abitanti, il borgo mantiene viva una tradizione contadina fatta di sacrificio e dedizione, dove ogni gesto racconta una storia e ogni casa conserva l’eco di generazioni passate. L’unica strada di accesso lo collega ai comuni di Sommatino e Delia, rendendolo isolato ma mai dimenticato.

Le origini nobili e il culto di Santa Rita

La storia di questo luogo risale al 1895, quando il barone Rosario La Lomia acquistò i terreni tra i feudi di Pisciacane e Draffù per creare un insediamento destinato ai braccianti agricoli. Il borgo crebbe lentamente, alimentato dai bisogni concreti di chi lavorava la terra.

Nel 1930, grazie alla baronessa Rita Bordonaro La Lomia, il borgo assunse l’attuale nome in onore di Santa Rita, a cui fu consacrata anche una chiesa dalla facciata rosa che ancora oggi domina il paesaggio. Ogni anno, a maggio, si celebra una festa popolare molto sentita: due messe mattutine, la benedizione delle rose, la processione e i fuochi d'artificio concludono una giornata di devozione e tradizione.

Questo evento non è solo una ricorrenza religiosa, ma un momento di aggregazione che unisce chi abita il borgo e chi torna ogni anno per sentirsi parte di una comunità senza tempo.

Pane, silenzi e turismo lento: la rinascita di Santa Rita

Negli anni Duemila, Borgo Santa Rita ha iniziato a richiamare l’attenzione dei viaggiatori in cerca di esperienze autentiche. Il fenomeno dello slow tourism ha portato qui un modesto ma continuo flusso di visitatori, attratti dal fascino discreto di un luogo dove il silenzio parla più di mille parole.

Il cuore pulsante di questa rinascita è il Forno Santa Rita, dove Maurizio Spinello ogni giorno prepara il pane come si faceva una volta. Con farine di grani antichi siciliani come maiorca, russello e timilia, lievitazioni naturali e cottura a legna con ulivo e mandorlo, il pane di Santa Rita è diventato un simbolo di genuinità.

Chi arriva qui porta via con sé non solo un ricordo gustativo, ma un’esperienza profonda fatta di gesti semplici e tradizioni vive. Santa Rita non è un borgo abbandonato: è un luogo che vive lentamente, ma intensamente, e che riesce sempre a lasciare il segno nel cuore di chi lo visita.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Quotidiano di Gela