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"Non sono il male della città", Siciliano contro il modello sfiducia: "Accozzaglia del malgoverno"

Gela. Lo ritengono uno dei principali artefici politici del fallimento della giunta Messinese e adesso l’ex vicesindaco Simone Siciliano, almeno a parole, parrebbe non avere più alcun casa politica al...

A cura di Rosario Cauchi
31 ottobre 2018 20:47
"Non sono il male della città", Siciliano contro il modello sfiducia: "Accozzaglia del malgoverno" - L'ex vicesindaco Simone Siciliano
L'ex vicesindaco Simone Siciliano
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Gela. Lo ritengono uno dei principali artefici politici del fallimento della giunta Messinese e adesso l’ex vicesindaco Simone Siciliano, almeno a parole, parrebbe non avere più alcun casa politica alla quale bussare. Sia nel centrosinistra (vedi Pd) sia nella variegata alleanza di centrodestra (DiventeràBellissima ma anche i forzisti), tutti ne hanno approfittato per mettere le cose in chiaro. L’ex vicesindaco non lo vogliono in vista delle prossime amministrative. L’ex assessore grillino, però, non vuol passare per capro espiatorio della politica locale. “Non sono io il male di Gela”, tiene a chiarire subito e lo fa anche rispondendo al forzista Salvatore Scerra che ha voluto prendere le distanze dall’ex riferimento del sindaco sfiduciato Domenico Messinese. Il consigliere comunale uscente anzi ha anche sostenuto la decisione degli alleati di DiventeràBellissima (Vincenzo Cascino, Anna Comandatore e Giovanni Panebianco) che hanno bocciato qualsiasi ipotesi di un ingresso di Siciliano nel movimento del presidente della Regione Nello Musumeci. “Fatto fuori il sindaco, alcuni ex consiglieri cercano oggi un altro obiettivo per giustificare la loro esistenza – dice – posso capire che per alcuni io sia stato un tarlo. La mia capacità di relazionarmi con efficacia con assessori e dirigenti regionali, sottosegretari e dirigenti dei ministeri, ministri e ambasciatori e rappresentanti importanti della società civile, cosa che molti di loro con alta probabilità non riusciranno mai a fare. Posso capire, ma non tollerare più, questo continuo tentativo di diffamare la mia persona, con il semplice obiettivo di seminare astio e livore al solo scopo di dividere la cittadinanza e instillare nell’opinione pubblica l’idea che io sia il male di Gela”. Siciliano attacca chiaramente il forzista Scerra. “Stia tranquillo l’ex consigliere Scerra, non ho intenzione di togliergli quella poltrona che la politica gli ha concesso nel gabinetto di un assessore regionale – continua – e che di certo si sarà guadagnato per meriti maturati in anni di enorme esperienza lavorativa. Io un lavoro che non mi rende schiavo del politico di turno ce l’ho”.

L’ex vicesindaco che negli ultimi tre anni è stato dietro ad ogni scelta politica della giunta sfiduciata ne ha anche per il possibile tentativo di alleanze ampie, a partire dal modello della mozione di sfiducia. Carmelo Casano ha lanciato un invito a trasformare l’esperienza della sfiducia in laboratorio politico oltre i partiti. “Oggi qualcuno vuol riproporre il solito malgoverno ispirandosi al modello sfiducia, dove tutti appassionatamente in un’accozzaglia di simboli, facendo finta di non avere colori politici, hanno contribuito allo sfascio della città – dice ancora – credo che la gente non abbia ancora dimenticato e sappia riconoscere quelle liste elettorali che nasconderanno soggetti politici frutto di modificazioni genetiche, costruite in quei laboratori politici che hanno partorito soggetti divenuti poi artefici principali delle scelte che hanno relegato Gela a ruotino di scorta nello scenario politico regionale e provinciale, pronti a soffocare qualsiasi iniziativa di sviluppo”. Siciliano, stando ai rumors che si susseguono, non sarebbe intenzionato a mettersi da parte, ma per ora non si sbilancia. “Saper governare significa avere il coraggio di progettare il futuro, per evitare di far gestire a chi viene dopo di noi le esigenze dell’immediato come una continua emergenza – conclude -confido in tutti coloro che abbiano a cuore le sorti della nostra città, di non lasciare che il lavoro fatto per portare a Gela opere pubbliche e finanziamenti venga bruciato da chi ha già dimostrato di privilegiare gli interessi personali a discapito del bene comune”.

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