Gela. La qualità delle acque del mare sotto scacco dopo lo sversamento dello scorso 4 giugno? Una tesi che sembra convincere poco l’ingegnere Ugo Lo Piano, esperto del settore e, nel passato, autore del blog “Salviamo il nostro mare”.
“Bisogna dire basta a tutte le speculazioni che continuano a legarsi alla questione del mare – spiega l’ingegnere – è compito delle autorità preposte comunicare con chiarezza. La scelta è semplice, o è stato intaccato dagli idrocarburi oppure non lo è stato”.
Ma gli idrocarburi, stando al tecnico, non sono l’unico peso che circonda il futuro delle coste locali.
“Mi pare – continua lo stesso Lo Piano – che si stia parecchio trascurando lo stato del depuratore biologico di Macchitella. Parliamo di un sistema che, se dovesse verificarsi un altro sovraccarico, scaricherebbe in pieno mare quantitativi enormi di liquami e non escludo che, seppur in minima parte, lo faccia con frequenza. Solo in questo modo si possono spiegare fenomeni e schiume presenti in acqua piuttosto sospette”.
Sotto questo profilo, l’ingegnere rilancia la necessità di rendere ancor più efficiente, nell’attesa del rafforzamento dell’impianto di Macchitella, il sistema di depurazione consortile.
“L’impianto consortile – conclude Lo Piano – dovrebbe essere il fulcro dell’intero sistema di depurazione. Si dovrebbe pensare ad incanalare buona parte dei reflui in quella direzione, evitando di mettere a rischio il sistema marino dell’area di Macchitella. Perché a venti chilometri di distanza, il braccio di mare ragusano viene premiato con le bandiere blu e il nostro, invece, langue in fondo alle classifiche?”.