Gela. La criminalità sta rialzando la testa. Ne sono convinti i vertici loci del Pd, che questa mattina hanno voluto lanciare l’allarme. “Non è normale che le auto vengano incendiate con questa frequenza”, ha spiegato il segretario dem Guido Siragusa. “Non vogliamo ritornare all’inizio degli anni ’90. Siamo molto preoccupati per quello che sta accadendo”, hanno ribadito Siragusa e il deputato Ars Giuseppe Arancio. Il partito locale ha già preso contatti con i vertici nazionali e con i parlamentari nazionali del partito. “Stiamo spingendo per un aumento della presenza delle forze dell’ordine – hanno detto i due esponenti del Pd – non ci convincono gli interventi a spot”. I recenti attentati incendiari e l’azione che ha distrutto la Jeep del consigliere Alessandra Ascia, vengono considerate tappe inquietanti. Il segretario provinciale del Pd, Peppe Di Cristina, da tempo lancia l’allarme su una “questione morale” ancora fortemente presente in città. Siragusa e Arancio hanno ricordato l’audizione in commissione nazionale antimafia del sindaco Lucio Greco, che è stata secretata. “Non si può relegare tutto alla microcriminalità, che c’è”, hanno aggiunto. I democratici, che hanno lanciato la proposta di un “fronte comune” sugli investimenti, temono che la recrudescenza criminale possa essere un prologo, per mettere le mani su appalti e lavori.
“Non vorremmo che gli investimenti, che già vanno a rilento – hanno detto ancora – vengano meno per il pericolo di infiltrazioni”. Arancio ha posto l’attenzione su quello che accade anche nelle campagne. “Incendi e danneggiamenti distruggono raccolti e aziende – ha spiegato – tanti operatori si lamentano e non sanno come difendersi. Controlli e videosorveglianza sono fondamentali. Non bisogna sottovalutare nulla”. I dem sono certi che “banalizzare” potrebbe essere la porta per fare rientrare quello che con difficoltà, negli anni, è stato cacciato via, ma che non ha mai smesso di guardare ad affari e lavori. I clan sarebbero un cancro difficile da debellare nuovamente.