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"Non mi piace il Pd trasformato in comitato di voti", Gulizzi ai dem: "Spazio a persone competenti"

Gela. Il campo politico largo ipotizzato da alcuni dirigenti locali del Pd potrebbe trasformarsi solo in un espediente per accumulare più voti alle prossime elezioni. L’ex consigliere comunale dem Gia...

A cura di Rosario Cauchi
02 ottobre 2018 21:46
"Non mi piace il Pd trasformato in comitato di voti", Gulizzi ai dem: "Spazio a persone competenti" - Il Cga ha sospeso l'ordinanza del Tar che metteva in discussione la nomina di Gulizzi
Il Cga ha sospeso l'ordinanza del Tar che metteva in discussione la nomina di Gulizzi
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Gela. Il campo politico largo ipotizzato da alcuni dirigenti locali del Pd potrebbe trasformarsi solo in un espediente per accumulare più voti alle prossime elezioni. L’ex consigliere comunale dem Giacomo Gulizzi, oggi componente della direzione cittadina del partito, prende le distanze da scelte che possano snaturare politicamente i democratici. “L’unico campo largo che mi interessa è quello che consenta di aprire spazi nel partito ai giovani e alle persone competenti che vogliano mettersi a disposizione – dice – molti non lo fanno perché sono certi che non ce ne sia la possibilità. Purtroppo, il nostro partito dall’esterno viene visto come una faccenda di famiglia, sempre nella disponibilità delle stesse persone. Non credo che l’alleanza con pezzi di Forza Italia possa essere la soluzione. In quel caso, si andrebbe alla ricerca solo dei numeri e dei voti. Non sono strategie che mi interessano”. Per l’ex consigliere comunale, nonostante molti siano già in piena campagna elettorale, tra i partiti starebbe dominando una sorta di caos. “Non ci sono figure vere di riferimento – dice ancora – mancano i leader e tanti dirigenti si attribuiscono ruoli che non gli competono. Ritengono di avere i partiti in mano ma non è così. Io invito le persone capaci a farsi avanti, a mettersi a disposizione, a fornire idee e progetti, quelli che mancano veramente. Ricandidarmi? Per ora, non ne vedo le condizioni”. Da tempo, Gulizzi ha scelto di prendersi una “pausa di riflessione” dalla vita di partito.

“Non ho alcun problema con i dirigenti e forse sono uno dei pochi ad aver sempre votato Pd e ad essermi candidato solo con questo partito – ammette ancora – non credo che altri possano dire la stessa cosa. E’ chiaro però che non mi piace l’idea di candidature garantite a chi arriva da altre esperienze politiche, addirittura di centrodestra. La stessa cosa si potrebbe verificare proprio nel centrodestra, dove ci sono esponenti che ambiscono a ruoli importanti, ma fino a qualche mese fa militavano nello schieramento opposto. Sono tutti segnali di una politica che in città non esiste più. Scelte di questo tipo sono sicuro che puniranno anche il Pd. Gli elettori sono sempre più distanti da un partito trasformato in comitato di voti”. Messaggi inviati alla segreteria di Peppe Di Cristina che invece sta tentando di guardarsi intorno per chiudere alleanze ritenute elettoralmente strategiche.

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