“Non lo minacciò per cedere la barca”, cade accusa estorsione: assolto operatore locale

 
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Gela. Non ci fu nessun tentativo di estorsione ai danni di un anziano, proprietario di un’imbarcazione, che si disse vittima delle minacce di un operatore locale. Il pescatore finito a processo è stato assolto dal giudice Miriam D’Amore. L’accusa era pesante. Secondo l’ipotesi iniziale, avrebbe imposto all’anziano di cedere il natante, che sarebbe poi stato usato dal figlio. In realtà, come è emerso nel corso dell’istruttoria dibattimentale, non ci fu nessuna pressione. L’anziano aveva già ceduto la barca ad un altro operatore, che a sua volta la mise a disposizione del figlio dell’imputato. Elementi che anche il pubblico ministero Pamela Cellura ha messo in luce nel corso della requisitoria, chiedendo l’assoluzione del pescatore a processo.

L’uomo, difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio, ha sempre spiegato che quell’imbarcazione venne affidata al figlio, dopo che l’anziano che lo accusava l’aveva già ceduta. La difesa ha anche prodotto documentazione sanitaria sulle condizioni dell’anziano, pare affetto anche da turbe psichiche. Il legale di difesa ha concluso chiedendo l’assoluzione, che è stata pronunciata dal giudice.

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