Gela. Secondo i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta non ci sono prove certe per collegarlo al furto di energia elettrica e anche le contestazioni non sarebbero state confermate. E’ stata ribaltata la sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Gela, che condannava a cinque mesi di reclusione il titolare di un’attività commerciale, sul lungomare Federico II di Svevia. Il ristoratore è stato assolto. “Il fatto non costituisce reato”, così hanno motivato nel dispositivo letto al termine del procedimento di secondo grado. E’ stata del tutto accolta la linea difensiva, tracciata nel ricorso presentato dall’avvocato Sebastiano Pizzardi. Il legale, che difende l’esercente, ha spiegato che l’imputato non avrebbe avuto alcun motivo per modificare il sistema, così da ottenere forniture elettriche senza pagarle. Anzi, con il subentro nella gestione del locale, avrebbe richiesto un potenziamento del servizio. Probabilmente, le eventuali anomalie sarebbero dipese dai precedenti gestori dell’attività.
E’ stata prodotta documentazione che attestava la regolarità del subentro, oltre alle richieste per il potenziamento delle forniture. Secondo la difesa, se l’imputato avesse voluto compiere un illecito, non avrebbe inoltrato richieste all’azienda che forniva l’energia elettrica, essenziale per portare avanti il locale. I giudici nisseni hanno emesso una decisione favorevole.