Gela. Non c’è stata alcuna conferma sull’effettiva identità del giovane che avrebbe partecipato allo scippo della collana d’oro portata da una donna romena. Lo scippo a San Giacomo. Neanche la vittima, per il tramite delle foto segnaletiche, è riuscita a riconoscerlo durante il dibattimento. Così, il giudice Miriam D’Amore ha assolto il ventisettenne Emanuele Terranova. Erano stati i carabinieri ad eseguire la misura cautelare imposta al giovane, accusato di aver preso di mira la donna insieme ad un complice. La vittima venne affrontata nella zona di San Giacomo. Chi agì, nel tentativo di strapparle la collana d’oro, la fece cadere a terra, causandole la frattura di un braccio. La difesa di Terranova, sostenuta in aula dall’avvocato Flavio Sinatra, però, ha messo in luce l’assenza di elementi certi che potessero collegare il giovane allo scippo ricostruito dai carabinieri. Il legale ha puntato proprio sulle discrepanze emerse tra la fase immediatamente successiva allo scippo subito dalla donna e il dibattimento. La badante romena, vittima degli scippatori, infatti, nonostante avesse inizialmente cercato di dare un volto ai responsabili, già in fase di dibattimento non è poi riuscita a collegare il volto di Terranova a quello del giovane che l’aggredì a San Giacomo. Per questo motivo, il legale di difesa ha contestato la richiesta di condanna ad un anno e sei mesi di reclusione, arrivata dal pubblico ministero Pamela Cellura. Alla fine, il giudice ha accolto le osservazioni della difesa, emettendo un verdetto di assoluzione.