“Non è più una priorità dell’Unione Europea”, la Commissione depenna il rigassificatore di Gela: inserito solo quattro anni fa

 
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Gela. Inserito quattro anni fa, esce senza lasciare grandi tracce

dalla lista dei progetti prioritari dell’Unione Europea, almeno sul fronte del sistema energetico continentale.
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Fuori dall’elenco delle priorità. E’ stato depennato il progetto del rigassificatore previsto in città. Non fa più parte della short list che nell’ottobre di quattro anni fa era stata resa pubblica dai funzionari di Bruxelles. Adesso, la Commissione Ue ha rivisto quell’elenco. Il rigassificatore di Gela non è più una priorità. In base a quanto emerge, è stata data precedenza ad altri nodi di approvvigionamento energetico, ritenuti invece strategici. Così, arrivano conferme per il Tap con Albania e Grecia via Tanap, Tcp e Scpfx, poi il Poseidon con la Grecia via l’EastMed Pipeline, e la Linea Adriatica. Escono il Galsi tra Sardegna e Algeria e appunto il rigassificatore di Gela verso Malta. Resta poi confermato il progetto dell’oleodotto Tal, tra Trieste e Germania, ed entra uno sulle smart grid, Alpgrid, tra Italia e Austria, al posto del precedente Green-Med con la Francia. I progetti selezionati potranno ottenere una corsia preferenziale nel percorso autorizzativo, mirando ad attrarre finanziamenti europei.
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Il “sogno” del polo gnl. Solo quattro anni fa, la stessa Commissione europea aveva preselezionato il rigassificatore, inserendolo in un elenco di quasi 250 infrastrutture prioritarie, nella prospettiva del prossimo futuro energetico dell’intera Europa. Il taglio del rigassificatore arriva quando in città, ormai dal primo insediamento della giunta Messinese, tra gli obiettivi c’è quello del polo per il gas naturale liquefatto, cavallo di battaglia soprattutto del sindaco e del suo vice Simone Siciliano. Ad oltre due anni dall’arrivo in municipio della nuova giunta, però, di risultati concreti, rispetto al polo sul Mediterraneo, se ne sono visti veramente pochi, fatta eccezione per i continui tavoli ministeriali, i masterplan e un possibile interesse di Eni.

1 commento

  1. Credo che ci sia poco da essere soddisfatti se alcenu opere infrastrutturali di importanza strategia vengono meno nel terrio di GELA. Non si può continuare a nominare gli ex amministratori del comune se di fatto durante il mandato nessuno gli ha sostenuti e dopo che già da un anno il governo nazionale a remato contro ogni necessario sostegno. Infine gli ultimi 6 mesi di commissariamento hanno fatto il resto.

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