Gela. I dissidi furono alimentati da problemi legati all’affitto di un’abitazione. Pagamenti in ritardo e forti incomprensioni, indussero i proprietari dell’immobile ad attivare le procedure di sfratto. Chi viveva nell’abitazione, in città, denunciò però un’aggressione e minacce, anche ad una donna incinta. Fatti che hanno portato i proprietari a processo. A conclusione di un lungo dibattimento è stata emessa una sentenza di assoluzione. La decisione è stata pronunciata dal giudice, al termine dell’istruttoria dibattimentale. Non sono emerse prove di effettivi atti violenti. L’accusa era di lesioni e chi viveva nell’immobile si è costituito parte civile, con l’assistenza dell’avvocato Concetta Di Stefano.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Giovanna Cassarà, ha invece insistito sul fatto che le presunte aggressioni non ci sarebbero mai state. Sarebbe stata una sorta di copertura per sviare gli inquirenti. L’astio verso gli imputati sarebbe stato determinato proprio dall’avvio delle procedure di sfratto. Il giudice ha disposto l’assoluzione.