Gela. “Senza i soldi dei Comuni ci saranno inevitabili
conseguenze per la discarica Timpazzo. Non riusciamo a pagare tutti i servizi”.
Senza soldi tutto si blocca. E’ chiaro il commissario dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco che, da mesi ormai, chiede a tutti gli enti comunali dell’ambito di regolarizzare il pagamento delle quote dovute per i conferimenti e i servizi nel sito. In sostanza, nessuno si salva, con in testa il Comune di Gela che deve circa un milione di euro, compresi i soldi per l’impianto di compostaggio. “Hanno sbloccato una sola fattura – dice ancora Panebianco – si tratta dei soldi di febbraio. Da allora, non c’è stato più alcun pagamento. Capisco le difficoltà di cassa, ma qui c’è a rischio un intero sistema”. L’allarme viene rilanciato dalle segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil. “In Prefettura, in ben due convocazioni avvenute lo scorso mese, l’amministrazione comunale di Gela ha assunto impegni precisi per attenuare il disagio – dicono Ignazio Giudice, Emanuele Gallo, Maurizio Castania e Nicola Calabrese – ma ad oggi il rispetto degli impegni assunti è parziale e non attenua i rischi evidenziati, dato che si è registrato un timido trasferimento finanziario. Gli altri comuni sono andati avanti con i pagamenti ma ciò non risolve la drammaticità della questione”. Una situazione al limite, come confermato dal direttore tecnico del sito di conferimento Sergio Montagnino. “Se non arrivano i soldi dai comuni – spiega – non possiamo pagare le aziende che svolgono i servizi in discarica. Tutto questo sta diventando controproducente per il sito e per i lavoratori”. Così, proprio le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil si rivolgono nuovamente alla prefettura di Caltanissetta. “Chiediamo una convocazione urgente – concludono i sindacalisti – il problema rischia di aprire una voragine. Vanno convocati tutti i sindaci, il commissario liquidatore dell’Ato e i funzionari della Regione”.