Gela. “Non abbiamo più i soldi neanche per mangiare”. Gli ex operai della Turco Costruzioni dopo mesi attendono ancora una chiamata. Proprio uno di loro si è rivolto direttamente al presidente della Regione Nello Musumeci. Gli ha voluto parlare nonostante il cordone di sicurezza che ieri mattina in piazza municipio era stato predisposto durante la visita istituzionale. Il lavoratore edile, insieme ad altri colleghi (circa una ventina), attende che la vicenda possa sbloccarsi ma fino ad ora tutto tace. “Dopo trent’anni di servizio in raffineria ci hanno abbandonati – ha detto al governatore – ci propongono contratti di due mesi, dovendo rinunciare ai diritti maturati dopo una vita di lavoro”. Negli ultimi giorni, sindacati ed Eni si sono nuovamente confrontati in prefettura a Caltanissetta e gli operai continuano a chiedere certezze sul loro futuro.
“Non mi hanno neanche fatto una visita medica per valutare le mie condizioni di salute – ha concluso l’operaio – questo invece è diritto di tutti noi lavoratori che siamo stati a contatto con sostanze pericolose”. Una delle tante emergenze lavorative che in città si susseguono senza sosta.