Gela. Lunedì prossimo, l’agorà politica torna a riunirsi, questa volta per avviare una sorta di fase 2, quella delle scelte e con nomi definiti. I moderati hanno comunicato che la loro indicazione è ricaduta sul socialista Piero Lo Nigro, in rappresentanza dell’intero tavolo. Il suo nome si aggiunge alla preferenza civica, già manifestata per l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, e a quella di “PeR”, Sinistra italiana e “#2029”, che invece stanno con l’ex parlamentare Ars Miguel Donegani. Non è da escludere che sul tavolo del “garante” Nuccio Di Paola possa arrivare pure la “busta” con il nome espressione del Pd. “Non vedo trambusti o conseguenze particolari – dice Di Stefano – i moderati hanno espresso la loro preferenza, così come il gruppo civico ha già fatto al pari di “PeR”, Sinistra italiana e “#2029″. L’aspetto secondo me importante è che proprio i moderati hanno confermato di voler stare nell’agorà, legittimandola. La preferenza espressa per Lo Nigro è stata sviluppata proprio nell’ottica dell’agorà, scegliendo un esponente di centrosinistra. Ora, si andrà verso la fase finale. Tutti abbiamo accettato un percorso di scelta di questo tipo. Le candidature sono frutto dei progetti che ci sono alle spalle. Mi sembra tutto assolutamente lineare”. Di Stefano, ancora una volta, non mette in discussione il ruolo dei grillini. “È giusto che spetti al Movimento cinquestelle e all’onorevole Di Paola – aggiunge – arrivare alla decisione sul nome del candidato e sulla squadra. Dovrà individuare una soluzione che sia più unitaria possibile. Tutti i potenziali candidati hanno peculiarità proprie, esperienza e conoscenze”.
L’ex assessore tiene a sottolineare che “Una Buona Idea” e “Civico lab” sono “integrati” nell’agorà e nel progetto politico e amministrativo in corso di costruzione. “Sappiamo che dovrà essere un progetto a lungo termine non finalizzato solo alle amministrative, lo condivido pienamente”, dice ancora. Le decisioni che saranno assunte dai pentastellati verranno comunque vagliate. “Analizzeremo la tipologia di scelta, il nome che dovrà essere di garanzia sotto tutti i punti di vista, morale, di conoscenza della macchina amministrativa, di capacità di portare consensi. Ci sono tante valutazioni che saranno fatte – precisa – se ci accorgeremo che saranno in linea con il nostro pensiero non avremo problemi ad andare avanti. Altrimenti, non saremmo nell’agorà e avremmo avanzato un’autocandidatura. Penso vadano seguiti indicatori oggettivi e soggettivi e da lì fare la sintesi che spetta al Movimento cinquestelle”. I civici da tempo puntano proprio su Di Stefano, che già cinque anni fa era tra i più quotati nella corsa alla candidatura in quella che allora divenne una coalizione “arcobaleno”. Oggi, attende che Di Paola metta nero su bianco conclusioni che potrebbero dare la conformazione definitiva ad un’agorà, ancora non diventata alleanza politica a tutti gli effetti.