Gela. Nel dialogo a distanza tra il sindaco Lucio Greco e il Partito democratico, ieri ha fatto irruzione la scelta del governo regionale, che ha annunciato un termovalorizzatore da 647 milioni di euro. I dem sono nettamente contrari. “Non sono ideologicamente contro una soluzione di questo tipo – dice il segretario provinciale Peppe Di Cristina – in città, però, è la scelta più sbagliata. Parliamo di un territorio che ha subito per decenni le conseguenze di un’industrializzazione forzata e ancora oggi paghiamo un prezzo enorme. C’è già una delle discariche più grandi di tutta l’isola, che da oltre un anno riceve conferimenti da quasi tutta la Sicilia. E’ una città che fa parte dei Siti di interesse nazionale, per i rischi dell’industria. Non esiste un vero sistema sanitario, con servizi di livello. Musumeci conferma quello che diciamo da sempre. Si interessa a Gela solo quando si tratta di rifiuti, tagli, definanziamenti e più in generale in un’ottica di regressione piuttosto che di sviluppo. E’ inaccettabile. Sul termovalorizzatore, non c’è stata nessuna consultazione con il territorio e questo è molto grave”. Di Cristina, da qualche tempo, insieme al partito cittadino, sta seguendo una traiettoria politica che potrebbe portare ad un’apertura sui temi, in un dialogo ampio con l’avvocato Greco. Il segretario provinciale dem segue la linea del partito locale, coordinato da Guido Siragusa. “Devo dire che la scelta fatta dalla giunta sui progetti per il Pnrr è saggia – aggiunge – quelli per l’impiantistica sportiva sono progetti seri e che hanno le basi per essere finanziati. Il pubblico può realizzare strutture importanti, come a Macchitella con la nuova cittadella sportiva e la pista di atletica e con gli interventi di rifunzionalizzazione dello stadio “Presti”. Il Pd nazionale ha avuto un ruolo decisivo sul Pnrr e la giunta ha dimostrato di non guardare al libro dei sogni ma di puntare ad obiettivi veri”. Il segretario provinciale dimostra piena apertura verso la giunta Greco, anzitutto sul Pnrr e sui progetti. I dem continuano a seguire, con i loro riferimenti nazionali, vicende molto complesse come sul Cis e sugli strumenti di finanziamento e un supporto all’amministrazione lo daranno, indipendentemente dall’esito dell’eventuale tavolo comune sui temi, proposto da Siragusa. “La linea del segretario cittadino è di assoluto buon senso – dice ancora Di Cristina – io mi rifaccio pienamente a quello che è stato deciso dal partito locale”. Di Cristina è tra quelli che, nelle fila dem, non disdegna di mantenere aperta l’opzione del dialogo con il sindaco e con una parte della sua maggioranza, anche se difficilmente potrà esserci un impegno attivo in giunta (soluzione che al momento non è così gettonata). I contatti proseguono in una fase forse decisiva per le scelte del Pd. Il segretario provinciale è tra i papabili a rappresentare il partito alle prossime regionali e non si nasconde. “Se l’onorevole Giuseppe Arancio decidesse di fare un passo indietro – dice ancora – sono a disposizione”.
Preferisce rimanere al “coperto”, anche se la sua dovrebbe essere una delle candidature di punta sul territorio. Anche nel dialogo con il sindaco, comunque, i dem non arretrano su temi ritenuti prioritari. “Quello della sicurezza è fondamentale – conclude Di Cristina – è una priorità del nostro partito. Noi siamo netti e diciamo che c’è un’emergenza in città e che la questione morale investe diversi settori. Prendiamo le distanze da chi descrive una città diversa. Chi lo fa, si dovrebbe solo vergognare. Il Pd non vuole voti anomali e non presterà mai il fianco. Siamo per la legalità e per una città libera da qualsiasi assioma che possa riportarla al drammatico passato. Per noi, non esistono compromessi e vogliamo che questa città guardi avanti, nella legalità e nel rispetto dei diritti di tutti. Nessuno deve rimanere indietro”.