Tassa di soggiorno a Gela, come la pensano i cittadini

 
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Gela. Ha suscitato diverse critiche l’intenzione dell’amministrazione comunale di introdurre una tassa di soggiorno, l’imposta locale italiana a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive in luoghi classificati come località turistiche o città d’arte, come mossa per il risanamento del bilancio comunale attualmente in dissesto. Il laboratorio Per di Miguel Donegani, Confcommercio e poi altri parti politiche, si sono espresse contro questa scelta. Sulla stessa linea diversi gruppi politici. Abbiamo chiesto ai cittadini cosa ne pensano. Il 90% si è detto contrario a questa novità mentre il 10% pensava fpsse una nuova imposta rivolta ai residenti gelesi.La tassa sarebbe destinata ai turisti con età maggiore a 10 anni per ciascuna notte del soggiorno, fino ad un massimo di 10 pernottamenti consecutivi. Le esenzioni tendono ad includere: I minori; Chi assiste i degenti ricoverati presso strutture sanitarie; Il personale appartenente alle forze armate; Gli autisti di pullman; Gli accompagnatori turistici; Gli anziani, di età non inferiore a 65 anni, facenti parte di gruppi organizzati da enti pubblici locali; I soggetti con invalidità al 100%; Gli eventuali accompagnatori dei soggetti con invalidità al 100%; I residenti.

Questa iniziativa dell’amministrazione gelese potrebbe veramente essere il punto di svolta per le casse dell’ente, se pensiamo che nella vicina Butera ammonta a 200mila euro l’introito che il comune ha incassato il primo anno grazie alla tassa di soggiorno, istituita nel febbraio 2014, con 3 euro a persona.

3 Commenti

  1. Gentilmente non facciamo ridere i polli. In una città dove…. un giorno si e l’altro pure si rompe una tubazione, la spazzatura regna sovrana, le aree verdi non esistono e se ci sono pullulano di rifiuti, le strade sono un disastro ecc ecc la NS amministrazione pensa alla tassa di soggiorno? aahaha Prima dovrebbero rendere Gela vivibile e turistica e poi dopo aver consolidato questa caratteristica si potrebbe provare.

  2. Colpo di grazia al già asfittico turismo gelese, oggi regolarmente bypassato dai flussi che da Agrigento si dirigono a Piazza Armerina per poi puntare verso il siracusano. A Gela non esiste la promozione turistica. Il paese (non città) sembra quello che ricordo negli anni 50. Mancano solamente le file dei carretti che rientrano dai campi la sera.

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