Niscemi. La consulta civica per Niscemi, riunitasi in un comizio pubblico in piazza “Vittorio Emanuele III” sull’adesione alla Città metropolitana di Catania, ha escluso dal dibattito il sindaco Francesco La Rosa e i volontari del comitato gelese “Gelensis populus”
fautori in questi giorni di iniziative di sensibilizzazione.
La portavoce dal comitato gelese, l’avvocato Liliana Bellardita, non ha gradito l’atteggiamento mostrato dalla consulta, presieduta da Gaetano Buccheri, e nel sospettare una matrice politica degli interventi ha deciso di prendere le distanze.
“Abbiamo chiesto se il comizio avesse una connotazione politica – assicura Liliana Bellardita – Dalla loro risposta lo desumiamo. Il confronto dovrebbe essere arricchimento. Se è un comizio politico siamo noi a prenderne le distanze, escludendoci da qualsiasi dibattito che non è espressione di democrazia. Eravamo stati invitati da un consigliere comunale”.
Nella piazza di Niscemi, in verità, hanno ascoltato i comizianti poche decine di persone.
Sul palco, erano presenti i sindaci di Gela e Piazza Armerina, rispettivamente Domenico Messinese e Filippo Miroddi, Filippo Franzone, presidente del comitato per lo sviluppo dell’area gelese (Csag), oltre all’ormai ex primo cittadino di Niscemi, Giovanni Di Martino.
“Non voglio infierire contro il Consiglio comunale – ammette Francesco La Rosa, sindaco di Niscemi – Ho autorizzato il comizio senza entrare nel merito sugli inviti e gli interventi. E’ un comizio di parte, ci sono divisioni all’interno. Spero non ci siano interessi di chi ha deciso di aderire. Io per il referendum sono sceso per strada invitando la popolazione a votare in favore di Catania”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il gruppo consiliare dell’Italia dei Valori di Niscemi, che con Giuseppe Rizzo e Sandro Tizza, nell’esprimere la propria convinta posizione favorevole all’adesione alla città metropolitana di Catania, sostiene che “l’ascolto, l’informazione, la comunicazione sono elementi fondamentali di una democrazia partecipata, in un contesto storico, dove il silenzio, a volte, è stato dominante, per una scelta storica da parte del Consiglio Comunale sul futuro della nostra comunità e del nostro comprensorio”.