Niscemi, "Sughereta" distrutta dalle fiamme: lettera aperta al sindaco, "ecco le proposte per agire in concreto"

Una petizione, quella del collettivo "7.20", rivolta direttamente alle istituzioni, con una lettera aperta indirizzata al sindaco Massimiliano Conti

A cura di Redazione Redazione
25 agosto 2025 18:16
Niscemi, "Sughereta" distrutta dalle fiamme: lettera aperta al sindaco, "ecco le proposte per agire in concreto" -
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Niscemi.  L'incendio che nelle scorse settimane ha distrutto una vasta area della Sughereta di Niscemi ha lasciato uno scenario di desolazione e azzeramento dell'ecosistema di quel territorio. La procura gelese ha aperto un'indagine. Il collettivo “7.20” ha lanciato una petizione online. Un messaggio è rivolto direttamente alle istituzioni, con una lettera aperta indirizzata al sindaco Massimiliano Conti. 


“Gentile Sindaco, questa è una lettera aperta e di allerta solidale rivolta a lei e al Consiglio comunale presente, un patto transgenerazionale che deve chiamarci alla responsabilità oggi per il futuro. Non è la prima volta che i boschi bruciano. Ogni estate assistiamo a questi eventi con senso di rinnovata impotenza. A un mese dalla catastrofe che il 24 e il 25 luglio ha distrutto un bene comune non riducibile a nessun tipo di calcolo economico, la già provata Sughereta di Niscemi, non vogliamo come abitanti di questo territorio soltanto delegare alle istituzioni, aspettare i risarcimenti o l'avvio di progetti dal nostro punto di vista, purtroppo, già in ritardo in partenza. Chiediamo che le seguenti azioni concrete siano messe all’ordine del giorno, discusse e accolte con delibera del consiglio comunale alla prima riunione utile, per non trovarci di nuovo impreparati quando la stagione dell’emergenza incendi tornerà a infiammare le nostre aree verdi assieme al nostro sdegno nei confronti dell’incuria e dell’indifferenza. Di seguito le nostre idee e proposte concrete: un patto per il presente e per il futuro da costruire e rigenerare insieme.



1. Promuovere un piano di prevenzione e gestione innovativa degli incendi che consideri tutto il comprensorio di Niscemi sia esso di competenza comunale, provinciale o regionale. Potenziare la capacità di spegnimento anche a terra dei focolai.



2. Mappare e bonificare tutte le zone di discarica abusiva, punti di sicuro innesco per gli incendi.


3. Attivare e supportare tutte le reti di cittadinanza attiva e di volontariato che intendano svolgere un servizio di sorveglianza antincendio già a partire dal mese di maggio, anche in collaborazione con i volontari e gli operatori preposti.



4. Attuare la Legge “Un albero per ogni nato” - Legge n. 113 del 1992 e successive modifiche - che prevede che i comuni con più di 15.000 abitanti piantino un albero per ogni nuovo nato o minore adottato residente nel comune entro 6 mesi.



5. Rendere operativo il piano di Rete Natura 2000. Bloccare la raccolta del sughero nelle aree a rischio incendio. Chiudere alla caccia le aree limitrofe della riserva per permettere il ripopolamento della fauna. Opporsi a qualsiasi tentativo di declassamento o riperimetrazione delle aree di riserva.



6. Istituire un vivaio comunale che si occupi della riproduzione delle piante destinate alle vie cittadine, alle aiuole, alle alberature stradali e alla riforestazione delle aree boschive.


7. Mappare e rendere pubbliche le aree di forestazione demaniale. Aprire a progetti di gestione partecipata tutte le aree verdi demaniali attraverso protocolli d’intesa con associazioni culturali, cooperative e altre forme di progettualità organizzata.



8. Creare un conto corrente per le donazioni spontanee vincolato a un capitolo di spesa dedicato, che dia la certezza ai donatori circa l'area di intervento diretto che viene finanziato, al fine di incrementare la dotazione finanziaria disponibile per tutti i progetti di democrazia partecipata dedicati alle aree verdi qualora prevedano gestione del verde o riforestazione, pulizia e riqualificazione, educazione ambientale in natura.



In attesa che la Procura faccia il suo corso auspichiamo il massimo coinvolgimento della cittadinanza e che sia resa pubblica ogni decisione sul futuro e sviluppo delle indagini non solo in sede di consiglio comunale, ma anche tramite conferenze stampa. Esigiamo che le istituzioni facciano la loro parte, pronti da sempre a fare la nostra, non abbandonando quei sentieri, i nostri posti, le attività, i sogni e gli ideali per un presente e un futuro di rigenerazione ambientale e umana".

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