Gela. “Non sono per la rottamazione, ma è chiaro che anche nel Pd non si può dare spazio sempre e solo alle stesse facce. Serve un ricambio. Bisogna puntare sui giovani, altrimenti io stesso sono già pronto a defilarmi”. Giampaolo Alario, che del Pd provinciale è stato anche vice-segretario, da tempo ha scelto di valutare dall’esterno le scelte della dirigenza locale dem. “Di Cristina? Ha messo buona volontà nella guida di un partito non semplice da gestire – continua – il Pd è spesso stato teatro di scontri interni e non è facile garantire stabilità. Si poteva anche fare di meglio ma il segretario si è trovato in mano un partito all’opposizione, politicamente più debole rispetto al passato. Ha dimostrato comunque tenacia”. Alario si dice disponibile a dare un contributo, ma sembra già escludere l’eventualità di una candidatura.
“In attesa dell’esito del ricorso presentato dall’ex sindaco Messinese – spiega ancora – noto molta confusione in tutti gli schieramenti, nessuno escluso. Candidato? Non sono interessato ad un ruolo attivo. Mi piacerebbe invece un’innovazione. Questa è una città chiusa che ha bisogno di progetti credibili e di non far fuggire i giovani. Anche nel Pd serve un dialogo interno chiaro. Alleanze ampie? Un contratto di governo è possibile anche in città. Si potrebbero valutare quattro o cinque punti di un programma condiviso con altre forze politiche. Però, non credo che sia tempo di voli pindarici. Bisogna mantenere anzitutto la propria identità e non andare dietro a possibili accordi, magari con chi non ha mai assicurato chiarezza”. Il segretario Di Cristina, in più occasioni, ha ribadito la volontà di chiudere programma e liste entro gennaio, anche se lo scenario politico nel quale potrà muoversi il Pd è ancora tutto in divenire.