Gela. “In base alle nostre ricostruzioni, la Fiat Idea che transitava lungo la seconda stradale della zona industriale procedeva ad alta velocità ed impattò con il carico sporgente di un automezzo che era in manovra per uscire dal piazzale di una delle aziende di quell’area”.
Un carabiniere intervenuto per i primi rilievi successivi al tragico incidente stradale che, nel luglio di tre anni fa, costò la vita al commerciante cinquantaduenne Crocifisso Cammalleri, è stato sentito davanti al giudice Domenico Stilo.
Con l’accusa di omicidio colposo sono chiamati a rispondere il conducente del mezzo pesante, Emanuele Vella, e Carmelo Mezzasalma, a bordo di un’altra vettura che sarebbe stata coinvolta nell’incidente.
Il carabiniere ha ricostruito la dinamica dei fatti, facendo notare come tracce della vernice dell’auto sulla quale viaggiava la vittima furono ritrovate su diverse lastre caricate dall’autocarro in manovra. Il testimone ha risposto soprattutto alle domande formulate dai difensori degli imputati, gli avvocati Giuseppe D’Aleo e Giuseppe Licata, e dal pubblico ministero Pamela Cellura.
Nel corso dell’esame, è emerso come la dinamica dell’impatto sia stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza presenti all’esterno di alcuni capannoni della seconda strada. Intanto, il giudice Stilo ha scelto di aggiornare il dibattimento al prossimo 9 ottobre.