Gela. Il Pd, almeno per ora, sta alla porta in attesa di capire cosa succederà nel centrodestra di tutti e di nessuno. Il segretario dem Peppe Di Cristina, uno di quelli che vuol dettare le regole dell’eventuale intesa (probabilmente ampia) sembra più concentrato sugli imminenti congressi di partito. Tra i dem, però, c’è qualcuno che chiede di aprire un vero dibattito interno. “Dobbiamo capire che idea di città proporre agli elettori – dice il consigliere comunale uscente Guido Siragusa – se è vero che il perimetro delle alleanze del Pd devono essere le idee, allora iniziamo noi a comunicare che idee abbiamo in testa”. Siragusa, che dal suo ingresso tra i dem è sempre stato molto vicino alla segreteria cittadina, qualche messaggio lo recapita anche agli avversari. “Sembra quasi che il centrodestra e i grillini pensino ancora di essere all’opposizione – spiega – su vicende come Eni o l’emergenza idrica si indignano. Ma se non sbaglio sono loro le istituzioni politiche che potrebbero dare soluzioni. Il commissario della Provincia e quello del Comune sono stati nominati dal presidente Nello Musumeci, la giunta regionale è di centrodestra e al governo ci sono i cinquestelle. Una parte del centrodestra locale ha pienamente sostenuto la giunta Messinese, che è stato portato in municipio dal Movimento cinque stelle”.
Il consigliere uscente inoltre cerca di allontanare dai democratici le ombre del passato. “La classe dirigente di un tempo non c’è più nel partito – aggiunge – siamo stanchi di quelli che fanno i paladini in campagna elettorale, promettendo di rivoltare tutto, e poi si adattano al sistema come hanno fatto l’ex sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano. Non ci servono gli avventurieri che senza alcun riferimento politico sono destinati a non portare risultati. La soluzione non è un centrodestra che in molti suoi esponenti per vent’anni è stato al governo della città né mi convincono i movimenti civici usati dai soliti noti come maschere per nascondersi”. Siragusa sembra rivolgersi alla segreteria del partito, quasi invitandola a non commettere gli errori del passato ma ad innovare anche in vista delle elezioni del prossimo anno. “Le idee sono fondamentali – conclude – dobbiamo dire chiaramente cosa pensiamo dell’industria, che secondo me continua ad essere fondamentale per il territorio ma non deve essere per forza un’industria impattante. Perché non si spinge sulla metalmeccanica locale, tra le migliori in Italia?”. A questo punto, anche i dem devono iniziare ad accelerare anche se il segretario Di Cristina ha comunque spiegato che intende chiudere i capitoli lista e programma entro il prossimo gennaio.
