Gela. E’ forse uno dei gruppi sui quali si concentrano le attenzioni maggiori, in questa fase predominata dalle strategie pre-elettorali. Capire quale strada percorreranno l’ex parlamentare Ars Pino Federico e i suoi sostenitori della prima ora, è “materia” che inizia a smuovere parecchi animi. “Sicuramente, l’orbita è quella del centrodestra – dice il consigliere comunale Gabriele Pellegrino che non ha mai messo in discussione il sodalizio politico con l’ex deputato regionale – personalmente, ritengono che si debba aprire anche ai movimenti civici che si possano rivedere nel progetto del centrodestra”. Pellegrino, all’assise civica, è nel gruppo Dc. In realtà, il connubio politico non è mai veramente sbocciato. Pure in questo frangente, Pellegrino, Federico e il gruppo storico, sembrano quasi un corpo a parte nella dimensione dei cuffariani. Neanche i dirigenti del partito lo hanno nascosto. “Aspettiamo ancora di avere un incontro con il segretario provinciale e con il nuovo commissario cittadino – sottolinea – vorremmo capire se si deciderà di presentare due liste e soprattutto quale collocazione avrà la Dc. Notizie del tavolo provinciale del centrodestra mi pervengono solo tramite contatti informali. Non c’è stata nessuna riunione interna”. Lo stesso Federico, nelle scorse settimane, al culmine di un rapporto politico in minuendo, ha spiegato di sentirsi quasi messo da parte. Pellegrino non lesina perplessità sulla linea assunta dalla Dc. “Non ci siamo mai messi fuori dal partito – aggiunge – però, vorremmo dei chiarimenti. Penso ci spetti sapere se potremmo dare il nostro contributo al progetto. Sono convinto che Cuffaro concentri molta attenzione su questo territorio, come sempre. Il consigliere Cascino? Escludo sia lui a dettare la linea. E’ un consigliere comunale come me e certamente non ho intenzione di farmi imporre nessuna scelta politica. Non siamo yes men. Cascino tende a travisare, quasi come nella sceneggiatura del “Giorno della civetta”. Non mi meraviglia”. Il ciclo politico nella Dc del gruppo che si richiama a Federico sembra andare verso la via del tramonto ma il lavoro è in corso, al pari di contatti e iniziative per ora in fase embrionale.
“La città sta morendo e la riduzione drastica del numero di residenti è un segnale preoccupante – conclude il consigliere – il candidato a sindaco del centrodestra saprà esporre i punti salienti del programma. Io penso che questo territorio possa avere una vera vocazione turistica ma non potrà diventare Ravenna nell’arco di pochi anni. Serve un percorso difficile e c’è bisogno di mettere insieme l’industria, comunque sostenibile, la cultura e le bellezze del nostro territorio. Sono dell’avviso che l’attenzione sui siti archeologici della città non debba mai scemare. Però, non si può rinunciare alla produzione industriale così come sono fondamentali passi preliminari. Il piano del demanio marittimo va varato prima possibile. Sbloccherebbe importanti concessioni per nuove attività lungo la costa. L’agricoltura non può essere abbandonata. Il riuso delle acque reflue è un tema sul quale lavoriamo da un lungo periodo. Va rafforzato l’organico comunale e servirà una burocrazia municipale all’altezza. Il prossimo sindaco, indipendentemente dalla sua collocazione politica, dovrà circondarsi di assessori, giustamente nominati dai partiti, ma che siano tecnici dei settori che gli verranno assegnati. Sono indispensabili le competenze. L’improvvisazione, spero, potrà essere soppiantata”.
Siete forti …… anche senza Cuffaro.
Anzi, con tutte le parrocchie finora girovagate, mi meraviglio con quale spirito dovreste avere timore.
La politica è per pochi saggi e non per gli avventurieri.