Gela. “Se Eni vuole risorse economiche dall’Europa deve dirci cosa è pronta a fare per il nostro territorio”.
A parlare è l’europarlamentare Giovanni La Via, presidente della commissione Ambiente della comunità Europea, intervenuto ieri dall’aula consiliare del comune di Gela sulla problematica dei lavoratori della Raffineria del colosso energetico di contrada Piana del Signore. “Non vogliamo che anche Gela diventi un serbatoio dove attingere petrolio – accusa La Via – Vogliamo che facciano gli investimenti che non hanno mai avviato. La loro attività ha provocato un disastro sulla sanità pubblica. E’ evidente che in questa città esistono patologie strettamente connesse alle attività produttive del petrolchimico. Siamo pronti a chiedere riconoscimenti con interventi straordinari”. L’europarlamentare è stato affiancato, nella sua visita a Gela, da altri rappresentanti del Nuovo centro destra. Dal senatore Giuseppe Marinello, presidente della commissione Ambiente in Senato all’onorevole Alessandro Pagano, deputato al parlamento. “Martedì avremo una audizione in Senato con Crocetta – annuncia Marinello – per capire ufficialmente le strategie che la Regione ha condotto dall’annuncio dell’investimento di 700 milioni di euro annunciato dall’Eni. Vogliamo capire come Camera e Senato possono interagire in questa vertenza difficile. Dopo l’interlocuzione col governatore della Regione convocheremo l’ad dell’Eni, entro il 20 luglio dovranno avere le idee chiare sul piano industriale che a fine mese presenteranno a Londra. Lo scorso anno, quando lessi il progetto Gela mi resi conto che era debole. In tre diverse occasioni ho voluto incontrare i vertici Eni. Le relazioni di quegli incontri, dove ho preteso risposte scritte, oggi le consegno all’amministrazione comunale di Gela. Eni ha intenzione di diventare una holding finanziaria interessata ad accumulare utili terzializzando, probabilmente, anche l’attività di raffinazione. La questione Gela è di interesse nazionale. Questa città non può essere abbandonata come accaduto a Villa Franca tirrena”. Secondo Alessandro Pagano, “il governo regionale ha molte responsabilità sulla vicenda Raffineria Gela – spiega il deputato al parlamento – Crocetta ha pochissimo tempo per avere un piano industriale che potrebbe puntare alla posizione logistica della città. Ho presentato anche un’interpellanza al ministro dell’Attività produttive che dovrà rispondermi entro 48 ore. Il management dell’Eni non ha ancora reso noto lo stato di avanzamento del progetto di 700 milioni di euro. Sicuramente questo progetto non era idoneo nemmeno lo scorso anno”.