Gela. Novantotto esuberi per la Smim e venticinque, invece, per la Tucam. Sono i primi numeri che emergono all’indomani dell’assegnazione della gara d’appalto per il contratto quadro di manutenzione all’interno della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Nell’indotto, insomma, si iniziano a fare i conti.
L’avvento di Ergo Meccanica e Sicilsaldo ha imposto ai dirigenti delle società escluse una revisione dei rispettivi piani aziendali. Non a caso, se n’è discusso tra i tavoli di Confindustria Centro-Sicilia a Caltanissetta. Alla convocazione hanno risposto proprio i manager di Sicilsaldo che, in questo modo, si sono confrontati con i rappresentanti sindacali dei metalmeccanici e con quelli della stessa Confindustria.
Assenti i titolari di Ergo Meccanica che, invece, attendono l’ufficializzazione del loro ingresso nel sito industriale prima di avviare i necessari contatti. I manager di Sicilsaldo avrebbero confermato la disponibilità ad assorbire eventuale personale in esubero da altre aziende qualora i carichi di lavoro divenissero superiori alle possibilità dei propri dipendenti.
Le sorti dell’azienda risultata vincitrice della gara d’appalto si sono unite, comunque, a quelle del gruppo Cosmisud: un’associazione temporanea d’imprese è stata costituita proprio per avviare le attività di manutenzione all’interno dello stabilimento Eni. Gli esuberi di Smim e Tucam, invece, non sembrano riguardare altre aziende dell’indotto risultate “sconfitte” a conclusione della gara d’appalto.
Né Eurotec né Eurocoop avrebbero tra i ranghi personale da ridimensionare: data la presenza, nei loro carnet societari, di altre commesse tra gli impianti della fabbrica.