Gela. Associazioni, comitati di quartiere e privati cittadini, stanchi dei tagli alla distribuzione idrica operati da Caltaqua hanno deciso di avviare un’azione a tutela degli utenti.
Con questi presupposti, ieri mattina a palazzo Guttilla nella sede dell’Ona, l’avvocato Lucio Greco ha presentato il nuovo comitato che “mira a rispondere all’atteggiamento di sfida della società di gestione che, in barba a tutti gli accordi con le istituzioni – dice Greco – ha avviato un’azione terroristica di distacco dei contatori”.
Secondo i vertici del nuovo organismo, Caltaqua starebbe creando momenti di panico fra i cittadini che temono di subire il distacco del contatore idrico.
“La mancanza di acqua crea disagio per le famiglie, ma soprattutto crea condizioni di precarietà igienica per i quartieri – sottolinea Lucio Greco – e questo è il risultato della privatizzazione applicata dalle nostre amministrazioni mentre 27 milioni di italiani hanno risposto “No” al referendum sulla privatizzazione dell’acqua.
E’ il risultato di un’azione amministrativa approssimativa e poco accorta in cui il sindaco del 2006, Rosario Crocetta, emette un’ordinanza di non potabilità inducendo la popolazione a pagare gli importi delle bollette dell’acqua al 50%, ma non prevedendo a chi spettasse di pagare la restante somma. E adesso che i nodi vengono al pettine a farne le spese sono i cittadini.
La stessa ordinanza è stata reiterata dall’allora vice sindaco Elisa Nuara e i gelesi hanno creduto a questo espediente e adesso sono gli unici sui quali si ritorcono gli effetti nefasti.
Questo è inaccettabile e noi non lo premetteremo. Un’amministrazione comunale che fa gli interessi dei cittadini avrebbe dovuto provvedere a porre le condizioni perché Regione o Comune provvedesse a restituire le somme. Intere campagne elettorali sono state incentrate sul tema dell’acqua potabile 24 ore su 24. Sono passati 6 anni dall’insediamento di Caltaqua e l’acqua arriva per due o tre ore ogni due giorni”.