Naomi travolta da un pesante televisore, zia condannata ricorre: fissata udienza appello

 
0

Gela. Non ci fu una responsabilità della zia, che otto anni fa si trovava insieme alla piccola Naomi Celona, travolta da un vecchio televisore che le causò danni cerebrali irreparabili. La difesa di Giuseppa Celona ha presentato ricorso alla Corte d’appello di Caltanissetta, che lo valuterà a fine gennaio. In primo grado, nell’aprile di un anno fa, la donna venne condannata ad un anno di reclusione, con pena sospesa. Oggi, Naomi patisce tutte le conseguenze di quanto accaduto nell’abitazione di famiglia, a Settefarine. Secondo il giudice del tribunale di Gela, ci fu “culpa in vigilando”. L’imputata avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione, evitando che la bambina potesse avvicinarsi al ripiano, dove era collocato il pesante apparecchio televisivo. La difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, ritiene invece che la donna abbia fatto tutto quello che era necessario. Si sarebbe trattato solo di una tragica fatalità. La bambina, per il tramite della madre, è parte civile, con l’avvocato Carmelo Tuccio, che già in primo grado ha insistito per la condanna, sostenendo che l’imputata non ebbe la necessaria accortezza nel vigilare. Naomi venne quasi schiacciata dal televisore e la madre, in primo grado, ha raccontato tutte le difficoltà che oggi deve sostenere per prendersi cura della figlia, che non riesce a muoversi e a deambulare. Il ricorso fa leva su principi di diritto.

Per la difesa, non ci sarebbero elementi che possano giustificare la condanna della zia. I rapporti tra la madre della bambina e il resto della famiglia Celona si interruppero e secondo la difesa l’imputata, pur essendosi messa a disposizione, non ebbe più la possibilità di aiutare Naomi. Nel dispositivo letto dal giudice di primo grado, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni alla madre della bambina e una provvisionale da 15 mila euro.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here