Turismo? Il museo chiuso la domenica perchè mancano 25 euro per pagare i custodi

 
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Gela. E’ già complicato di per sè portare turisti a Gela. Se poi ci si mette anche la burocrazia e la Regione e complicare le cose tutto diventa ancor più difficile.  Museo chiuso la domenica, altro che turismo. Lo denunciano i ragazzi della Triskelion, sconcertati da quanto accaduto.

“Dopo la chiusura domenicale forzata delle fortificazioni greche di Caposoprano – dice il presidente Giuseppe La Spina –  arriva impietosa e ufficiale, la notizia che anche il Museo resterà chiuso la Domenica. Attraverso una nota pragmatica e perentoria indirizzata al  Museo Archeologico di Gela si comunica infatti che a causa dei tagli al settore dei BB.CC. (nel caso di Gela parliamo di poche decine di euro) la struttura dovrà chiudere i cancelli, una scelta assurda considerato che il flusso maggiore di visitatori, nel caso di Gela, si ha proprio nel fine settimana ed in particolar modo la Domenica”.

Avete capito bene, poche decine di euro.  “Queste  direttive sono a dir poco assurde e offensive, soprattutto in una città che cerca il riscatto attraverso nuove forme di “industria” come ad esempio quella del turismo. Ci sconvolge sapere che molti gruppi che avevano chiesto alla nostra associazione informazioni per visitare Gela, dovranno da adesso cambiare destinazione, non potendo visitare quello che è il simbolo della cultura e della storia di questa città, vale a dire il Museo Archeologico di Gela.

Chiediamo alle istituzioni locali di fare propria questa protesta, di far sentire ancora più forte il proprio amore per questa città di mare, per la storia che essa racchiude in ogni suo monumento e pietra, consapevoli del peso e della responsabilità che essi come rappresentati di un popolo hanno nei confronti dei cittadini.  Ci sconvolge ancora di più sapere che tali decisioni, vengano da un governo regionale che ha a capo un gelese che dovrebbe battersi e garantire che tutto questo non accada. La cultura non va tagliata, i musei non vanno ridimensionati, le biblioteche non vanno chiuse, un popolo senza memoria è un popolo ignorante che non ha futuro.

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