Gela. “Sì, presenteremo una nostra lista per le prossime elezioni. Dialogo? Noi mettiamo al centro le persone e stiamo parlando con chi può garantire un vero sviluppo alla città, a cominciare da quello culturale”. Emanuele Tuccio è tra i referenti del progetto Movimenta che in Sicilia è stato tenuto a battesimo da Andrea Bartoli, il notaio-mecenate che tra le altre cose è l’ideatore del progetto Farm Cultural Park di Favara, nell’agrigentino. “Crediamo nella capacità di cambiamento che sta proprio nelle persone – spiega ancora Tuccio – non ci rivolgiamo ai partiti oppure ad esponenti che possano rifarsi ad un’area politica ben connotata. In questa fase, stiamo cercando di delineare un programma vero per la città. Ci sono professionisti, ma non solo, che vogliono mettere a disposizione il loro tempo e le loro idee per proporre una strada diversa”. Movimenta, almeno in questa fase, sembra del tutto distante dalle trattative che passano da segreterie di partito o da tavoli più o meno improvvisati.
Ad inizio settembre, pochi giorni prima della sfiducia all’ex sindaco Domenico Messinese, proprio Bartoli ha portato in città per la prima volta il progetto politico appena inaugurato in Sicilia. Insieme a lui, anche il deputato nazionale Alessandro Fusagna e un gruppo di sostenitori locali, compreso l’architetto e dirigente comunale Emanuele Tuccio. “Andremo avanti con la nostra lista e con il nostro simbolo – conclude Tuccio – cercando di aggregare persone e idee che siano la base dello sviluppo vero al quale pensiamo”. Durante la presentazione del movimento in città, Bartoli ha preso le distanze da eventuali collocazioni di schieramento. “Né centrodestra né centrosinistra”, ha spiegato senza dimenticare comunque la sua esperienza nel Movimento cinque stelle. “Continuo ad avere ottimi rapporti con dirigenti del movimento e ho fatto cose sia con loro sia fuori dai cinquestelle – ha detto – ma dopo aver conosciuto Alessandro Fusagna ho capito che Movimenta può garantire delle risposte concrete. Non siamo in politica contro ma per. Gela? Non guardo al passato. Probabilmente, non solo la politica locale, ma anche quella regionale e nazionale, sono state carenti in creatività”.