Gela. Nei giorni di Colleferro, in questa coda d’estate anche in città si registrano ancora risse e pestaggi. Solo gli ultimi giorni sono stati segnati da diversi episodi di questo tipo, due in piazza Sant’Agostino e uno più efferato, nella notte tra il 30 ed il 31 agosto nel piazzale della Rotonda Est di Macchitella dove ad affrontarsi sono stati circa 40 ragazzi armati di spranghe e bastoni. Un’emergenza diffusa ormai in tutta Italia, ma che qui in città ha sempre trovato un humus favorevole come conferma il Primo Dirigente del Commissariato di Gela, Tito Cicero. “Chi taliì?”, che guardi? Per chi è nato e cresciuto a Gela questa frase è molto più che un segnale, è l’interruttore che scatena le risse. E parlare di risse nei giorni di Colleferro, mentre si celebrano i funerali di Willy, ennesima vittima di una brutalità gratuita, assume un valore ancora più profondo. Perchè in città le risse e i pestaggi, sono all’ordine del giorno, soprattutto d’estate, basta poco, uno sguardo di troppo per l’appunto, o un apprezzamento a una ragazza o semplicemente la voglia di “dare mazzate” a qualcuno, seguendo il linguaggio di una mafia di infimo livello, la stessa che magari portava a scatenare risse organizzate davanti a quei locali che non si volevano piegare al pizzo.
Solo gli ultimi giorni sono stati segnati da episodi di questo tipo, due in piazza Sant’Agostino dove nel giro di 24 ore si è registrato un accoltellamento prima ed una maxi rissa, conclusasi per fortuna solo con qualche contuso poi. E poi quella più efferata, nella notte tra il 30 ed il 31 agosto nel piazzale della Rotonda Est di Macchitella dove ad affrontarsi sono stati circa 40 ragazzi armati di spranghe e bastoni. Un’emergenza diffusa ormai in tutta Italia, ma che qui in città ha sempre trovato un humus favorevole come conferma il Primo Dirigente del Commissariato di Gela, Tito Cicero. Sottolinea però il lavoro capillare delle forze di polizia sul territorio durante il periodo estivo, nonostante l’ormai endemica carenza di personale sulle strade. Cicero pur invitando a non generalizzare perché di risse, pestaggi, violenza tra ragazzi, in provincia come nelle grandi città, ne accadono ogni settimana, lancia un monito a chi ancora esce in branco per menare le mani.
