Gela. Tempi lunghissimi per il deposito della perizia, circa due anni, conclusioni ritenute lacunose e un caso di presunto conflitto d’interessi.
I componenti del comitato degli ex lavoratori dell’impianto clorosoda della fabbrica Eni hanno organizzato un sit in davanti Palazzo di giustizia, a poche ore dell’incidente probatorio dell’indagine che vede coinvolti diciassette ex responsabili della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore.
“Rimaniamo stupiti – dice Daniele Esposito Paternò – la perizia redatta dai quattro esperti è stata depositata solo pochi giorni prima dell’udienza, parliamo di oltre mille pagine. È stata prodotta da tecnici che non hanno esperienza sul fronte dell’analisi degli impianti. Ci chiediamo, inoltre, come facciano questi esperti, tutti dipendenti del Policlinico Gemelli, struttura in parte finanziata da Eni con il progetto Gemelli Insieme, ad operare in un procedimento che vede indagati ex responsabili della stessa azienda”.
I dubbi del comitato, che rivendica chiarezza sulla morte di alcuni lavoratori dell’impianto clorosoda, si pongono anche su uno dei componenti del collegio peritale, già condannato per l’omicidio colposo di una piccola paziente oncologica, come indicato in un comunicato ufficiale distribuito dagli ex lavoratori.
