Gela. La morte del neonato dato alla luce alla ventitreesima settimana è l’ennesima riprova di un sistema sanitario cittadino che non tiene a livello di garanzia dei servizi. Dovrebbe esserci un’Utin attiva da anni ma non è mai partita. La donna che ha partorito è stata costretta a farlo in ambulanza durante il trasporto verso Enna, centro ospedaliero datato di Utin. La questione verrà riproposta con un’interrogazione al governo regionale.
“Ai genitori del piccolo Emanuele voglio rivolgere il mio più sincero abbraccio in questo momento di dolore e riflessione. Da rappresentante di questo territorio – dice il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola – mi impegno affinché venga fatta piena luce su eventuali responsabilità e sul perché ancora in città, a distanza di molti anni, non sia stata attivata l’Utin, l’Unità intensiva neonatale che, nonostante le pressanti richieste del territorio, non viene messa a disposizione dei cittadini. Nelle prossime ore depositerò un’interrogazione parlamentare per incalzare il governo Schifani in tal senso. Passata la cronaca, rimane il dolore di una famiglia che vive un dramma straziante e che deve assolutamente non ripetersi in futuro”.
