Morte Caterini, riconosciuto risarcimento ai familiari del giovane operaio
Fu vittima di un grave incidente sul lavoro

Gela. Il giovane operaio Gianluca Caterini, sette anni fa, morì a causa delle conseguenze di un grave incidente sul lavoro, verificatosi nel cantiere per un metanodotto, a Castel di Lama, in provincia di Ascoli Piceno. In sede penale, ci sono state condanne per quanto accaduto. Alcuni familiari di Caterini, adesso, hanno ottenuto un risarcimento, come sancito dal giudice della sezione civile del tribunale locale, Giulia Polizzi . Nel procedimento, si è pervenuti a un'intesa tra le parti. I familiari di Caterini sono rappresentati dai legali Massimo Moriconi, Giovanni Bruscia, Giancarlo Costa e Maurizio Angelucci. L'assenso finale per il risarcimento economico si è concretizzato con l'accordo accolto dalle parti chiamate nel giudizio, attivato cinque anni fa. Si tratta delle società Sicilsaldo e Nuova Ghizzoni, con il legale Gaetano D'Arma, del gruista e del preposto di cantiere, rappresentati dagli avvocati Di Odoardo e Fernandez e per i quali c'è stato il giudizio penale, e delle compagnie assicurative, attraverso gli avvocati Spagnolo, Patermo e Miragliotta. Il contributo delle due aziende è stato importante per definire il procedimento. Caterini, sulla base di quanto ricostruito in sede di indagine, fu colpito da un pesante tubo che veniva movimentato in cantiere. Il trasferimento in ospedale, ad Ascoli Piceno, non consentì di salvargli la vita, proprio per le gravi ferite riportate.