Gela. Forti dubbi di “legittimità costituzionale” e il caso che contrappone l’ex consigliere comunale Sara Cavallo, prima dei non eletti alle amministrative dello scorso anno nella coalizione di centrodestra a supporto del leghista Giuseppe Spata, e l’attuale consigliere Romina Morselli, finisce alla Corte Costituzionale. Con un’ordinanza, le cui motivazioni sono state appena pubblicate, i giudici del Tar Palermo hanno deciso di richiedere l’intervento dei magistrati costituzionali. Si dovranno pronunciare sulla “interpretazione autentica” che l’Ars negli scorsi mesi ha votato rispetto alla normativa elettorale regionale, che secondo l’avvocato Stefano Polizzotto, legale di Cavallo, assegnerebbe alla coalizione vincitrice delle amministrative quattordici seggi e non quindici, come deciso invece dalla commissione elettorale, che lo scorso anno ha decretato l’ingresso in consiglio dell’attuale esponente di “Un’Altra Gela” Romina Morselli. Il vicepresidente della commissione bilancio dovrebbe lasciare il posto, con l’ingresso di Cavallo, almeno secondo la tesi dei ricorrenti. Gli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia hanno contestato, nell’interesse di Morselli, il ricorso presentato per conto di Cavallo. Hanno appunto sollevato l’illegittimità costituzionale dell’interpretazione autentica, ritenendo la norma del tutto contraria alla disciplina ed escludendo che ci fossero le condizioni per votarla.
Inoltre, è stata richiamata la circolare dell’assessorato regionale delle autonomie locali, che prevede l’entrata in vigore della nuova disciplina elettorale solo “dalla prossima tornata elettorale amministrativa” e quindi non troverebbe applicazione nel caso delle amministrative di un anno fa. Tutti elementi che hanno indotto i giudici del Tar a bloccare le richieste di Cavallo, in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci. Il procedimento rimane sospeso e Morselli, fino a nuova pronuncia, rimane in consiglio.