Gela. Il “modello Gela” che potrebbe diventare “modello Provincia”, in vista delle elezioni di secondo livello, fissate a fine aprile, dovrà fare a meno del gruppo locale di “Sud chiama nord”. L’assessore Filippo Franzone e i suoi riferimenti hanno già comunicato al sindaco Di Stefano di non essere interessati alla competizione per le provinciali. “La nostra storia parla chiaro – dice Franzone – c’è un iter in corso per lasciare il Libero Consorzio di Caltanissetta. Attendiamo che si concluda anche per capire se un magistrato, su questo tema, ci darà ragione oppure se avremo torto. E’ una battaglia che seguiamo da sempre. Non siamo interessati alle elezioni provinciali”. Gli esponenti di “Sud chiama nord”, invitati al primo incontro, tenutosi in settimana e finalizzato a costruire una strategia per le provinciali nel fronte progressista e civico, hanno declinato. “Non siamo interessati alle elezioni provinciali”, ribadisce Franzone. Proprio su iniziativa dell’assessore, la giunta Di Stefano ha autorizzato un incarico legale per agire contro la Regione, ancora omissiva, ritengono i deluchiani, proprio sulla procedura per lasciare il Libero Consorzio di Caltanissetta.
In più occasioni, pure durante la sua campagna elettorale, Franzone ha richiamato l’esito del referendum che si tenne in città, contestando una Regione silente sul punto. Franzone e “Sud chiama nord”, per quanto concerne il gruppo locale, non ci saranno quindi alle provinciali di secondo livello mentre il sindaco Di Stefano pare destinato a guidare la coalizione puntando alla presidenza della Provincia. “E’ una scelta che abbiamo espressamente comunicato – conclude Franzone – conseguenze nei rapporti con il sindaco e con gli alleati? Lo escludo. Per noi, non cambia niente”.