"Modello Gela" più robusto, sindaco vuole aprire e fare quadrato: "Incontri con Iv e PeR"

Il “modello Gela”, partendo dal disegno politico attuale, si appresta a una rivisitazione, nell'arco dei prossimi mesi. Di Stefano, ormai in modo esplicito, intende aprire a quelle forze del campo progressista che ancora non fanno parte dell'alleanza

27 settembre 2025 21:57
"Modello Gela" più robusto, sindaco vuole aprire e fare quadrato: "Incontri con Iv e PeR" -
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Gela. Il bilancio stabilmente riequilibrato, come abbiamo riferito ieri, si avvicina, dopo diversi slittamenti, al voto della giunta e successivamente a quello del civico consesso. Per il sindaco Terenziano Di Stefano e per la sua amministrazione, il varo dello strumento finanziario, essenziale nel percorso segnato dal dissesto, diventa la chiave di volta di questo primo anno di governo della città. Con il bilancio approvato, il sindaco potrà interfacciarsi con i livelli ministeriali, per richiedere prime “finestre” su più capitoli amministrativi, attraverso risorse che a oggi sono rimaste bloccate. Traguardare la soglia del bilancio significherà, inoltre, riprendere riflessioni politiche, per ora congelate. Come abbiamo riportato, la mobilitazione contro i tagli del piano ospedaliero regionale sta compattando un certo fronte politico, a livello locale. Ci sono certamente il “modello Gela” del sindaco e l'alleanza che ne è alla base ma ci sono altre formazioni politiche, di area progressista, che condividono una certa visione della città e temi come appunto il netto no al ridimensionamento del sistema sanitario locale. I renziani di Italia Viva e i progressisti del laboratorio “PeR” sembrano in prima fila nel quadro di future alleanze alle quali pensa il primo cittadino. “Il nostro campo rimane quello progressista e civico – spiega Di Stefano – l'attenzione massima, come ho più volte ricordato, va agli aspetti amministrativi e stiamo mettendo in campo tutti gli sforzi per il bilancio. Dopo, faremo incontri mirati con Italia Viva e con “PeR”, che erano presenti al sit-in per il diritto alla salute e condividono tanti temi che abbiamo messo in campo. Non dimentichiamo che arriviamo da un'esperienza comune, quella dell'agorà dello scorso anno”. Un dialogo con i renziani e con il gruppo del segretario regionale Miguel Donegani (federato con “Controcorrente” del parlamentare Ars Ismaele La Vardera), si era sviluppato mesi addietro, durante la fase clou delle provinciali di secondo livello. Di Stefano ottenne l'appoggio di entrambe le formazioni politiche, che poi in città ritornarono all'opposizione della sua giunta. La vertenza sanità, sicuramente, ha reso palesi le distanze tra il primo cittadino civico e il centrodestra dei partiti di governo, nazionale e regionale. L'opposizione di centrodestra sta costruendo le fondamenta di un'alternativa al “modello Gela”, dopo la sconfitta pesante del 2024. Non a caso, i partiti d'area si sono compattati, escludendo i tagli e parlando di “strumentalizzazioni” sulla sanità. “Leggo dichiarazioni che mi fanno riflettere – aggiunge il sindaco – di parlamentari regionali, ormai distanti duecento chilometri dalla città, che praticamente dovrebbero sostenere le posizioni del proprio partito e del governo regionale, anche sulla rete ospedaliera, ma che non si vedono più in giro”. Il sindaco, come ha spiegato di recente, è sempre più convinto che il blocco di centrodestra, con un accordo complessivo ormai raggiunto, abbia blindato tutte le posizioni, anche sul piano locale. La rete ospedaliera è un totem, pure politico, che difficilmente potrà essere scalfito da variazioni sostanziali. “C'è un doppio livello – continua Di Stefano – quello superiore mi pare abbia già deciso e il livello inferiore, invece, non può fare altro che approvare, senza alcuna possibilità di critica”. L'unica eccezione, nella visione attuale del primo cittadino, si chiama Mpa. Gli autonomisti stanno supportando le iniziative dell'amministrazione contro il piano ospedaliero del governo Schifani, pur facendone parte. Non hanno alzato le barricate o i toni ma cercano comunque di mediare con i loro parlamentari di riferimento, come accaduto in settimana, in commissione salute all'Ars. “Ribadisco – precisa il sindaco – il dialogo con l'Mpa c'è ed è proficuo, anche con il gruppo parlamentare all'Assemblea regionale”. Il “modello Gela”, partendo dal disegno politico attuale, si appresta a una rivisitazione, almeno nell'arco dei prossimi mesi. Di Stefano, ormai in modo esplicito, intende aprire a quelle forze del campo progressista che ancora non fanno parte dell'alleanza e segue l'evolversi del “cartello” civico, in provincia e oltre i confini territoriali. Se poi dovessero delinearsi prospettive ulteriori, nulla esclude che il dialogo possa farsi più fitto pure con gruppi moderati, che comunque si rivedano nel progetto per la città della sua amministrazione.

In foto il sindaco Di Stefano insieme al segretario regionale "PeR" Miguel Donegani

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