Gela. Un ulteriore termine, chiesto dal perito incaricato di valutare l’effettiva situazione patrimoniale ed economica dell’imprenditore Sandro Missuto. Così, in aula, dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, si tornerà a settembre, proprio per verificare i dati che verranno presentatati attraverso la relazione. In primo grado, l’imprenditore è stato condannato a nove anni e sei mesi di reclusione, con l’accusa di essere vicino a cosa nostra, che l’avrebbe agevolato nell’acquisizione di importanti appalti. Lo scorso febbraio, la procura generale ha chiesto la conferma del verdetto, ritenendo fondante le accuse mosse a Missuto. La difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Roberto Tricoli, però, è riuscita ad ottenere la perizia che dovrebbe fare chiarezza su alcuni aspetti finanziari.
L’esperto nominato dai giudici nisseni verrà sentito proprio a settembre, mentre la decisione dovrebbe essere emessa il prossimo ottobre. Nel procedimento, sono parti civili i titolari di alcune aziende, che avrebbero subito richieste estorsive, anche per il tramite di Missuto. I loro legali, a cominciare dall’avvocato Nicoletta Cauchi, hanno sostenuto la conferma della condanna di primo grado.