Gela. Dopo il giuramento da ministro, con delega al Sud, l’economista Giuseppe Provenzano, scelto dal Partito Democratico nel governo Conte-bis, negli scorsi giorni è stato in visita in Sicilia. Prima tappa, Portella della Ginestra, per omaggiare la memoria dei braccianti uccisi dalla mafia. L’arrivo del nisseno Provenzano ha consentito ai vertici regionali della Cgil di avere un primo confronto. Il segretario Alfio Mannino aveva già lanciato l’esigenza che il Conte-bis metta tra le priorità del nuovo corso romano interventi fondamentali sull’isola. I sindacalisti della Cgil lo hanno ribadito al ministro, richiamando ancora una volta gli investimenti a Gela. “È stata l’occasione – dicono Mannino, Enzo Campo e Nino Baseotto – per parlare della difficile condizione economica e sociale della Sicilia. E per fare il primo punto sulle nostre principali vertenze strategiche, da quelle di Blutec e Almaviva alla situazione dei poli industriali di Gela e Siracusa”. Già Mannino, al momento dell’insediamento del nuovo governo, ha chiesto che anche Gela diventi un caso nazionale, con la green refinery che sta per partire, ma con gli altri investimenti ancora in bilico, senza grandi alternative rispetto alle mosse di Eni.
“Il ministro ha mostrato grande interesse – concludono i sindacalisti Cgil – e si è reso disponibile ad avviare un’interlocuzione con il sindacato, che auspichiamo sia fattiva e produttiva, per lo sviluppo della Regione”. Di recente, prima della crisi di governo, l’amministrazione comunale e i sindacati hanno scritto a Roma per ottenere la riattivazione del tavolo sugli sviluppi del protocollo di intesa di cinque anni fa.